Leggi la prima parte del terzo capitolo

Segnalibro

Prima parte

Seconda parte

  1. Che cos'è un E-mail? Come funziona?
  2. Che cos'è una mailing list?
  3. Che cos'è un newsgroup?
  4. Che cosa sono le FAQ?
  5. Cosa sono un "client" e un "server"?
  6. Ho trovato un file in formato... ma cosa diavolo è?

Segnalibro 3.10. Che cos'è un E-mail? Come funziona?

Tramite la rete è possibile spedire messaggi a qualunque altro utente, una volta noto il suo indirizzo di posta elettronica (Electronic Mail o più comunemente E-mail). I messaggi sono costituiti da un semplice testo ASCII, diviso in due parti: le righe di intestazione (headers), nelle quali sono contenute informazioni come il mittente, il destinatario, la data, l'argomento, e il corpo del messaggio, separati da una riga vuota; comunque, per semplificare la composizione del messaggio spesso i programmi offrono all'utente un certo numero di caselle, dalle quali ricavano poi le righe di intestazione. Il messaggio viene composto dal mittente e consegnato ad un server, che provvede a contattare altri server lungo la rete fino a giungere al destinatario; la consegna non è istantanea, ma tra due siti relativamente vicini può essere sufficiente qualche secondo; un po' più di tempo tra siti più lontani. Durante il percorso, altre righe di intestazione vengono aggiunte per tener traccia della "storia" del messaggio.

Segnalibro Per individuare mittenti e destinatari dei messaggi, si utilizzano gli indirizzi di E-mail, che hanno l'aspetto:

nomeutente@nomemacchina

dove nomeutente è appunto un nome che identifica l'utente, nomemacchina è il nome del computer sul quale è posta la sua mailbox (casella postale elettronica), scritto in forma letterale secondo i soliti criteri di denominazione dei computer connessi alla rete, mentre il carattere @, che separa i due nomi e permette di distinguere gli indirizzi di posta elettronica dai comuni nomi di computer e dagli URL, viene normalmente letto come "at" (presso). Va innanzi tutto notato che l'indirizzo di posta elettronica non è associato ad una persona, ma ad una casella postale elettronica; ogni utente può possedere diverse caselle. Comunque, è possibile anche associare nomi utente diversi (alias) alla stessa casella di posta: non è facile quindi sapere in quali e quante caselle vada veramente a finire la posta destinata ad un utente... Le mailbox non sono situate sul computer dell'utente, ma su particolari server che vengono tenuti accesi 24 ore su 24, in modo che anche messaggi ricevuti mentre l'utente è scollegato vengano comunque conservati; è compito dell'utente prelevare regolarmente la posta dalla propria casella e scaricarla sul proprio computer. Spesso il nomemacchina non è un vero nome di computer, ma il nome di un sottodominio (ad esempio polito.it o tin.it); in questo caso, il messaggio verrà spedito ad un server che si occupa di smistare tutta la posta diretta ad utenti di quel sottodominio.

L'indirizzo di E-mail è quindi dipendente perlomeno dal dominio in cui è posta la casella; in altre parole, ogni volta che cambiate provider o ditta, e quindi server di posta elettronica, dovrete cambiare anche l'indirizzo. Anche per ovviare a questo problema, esistono comunque in rete server su cui è possibile ottenere gratuitamente caselle di posta elettronica a tempo indeterminato, che potrete quindi conservare immutate anche cambiando fornitore di accesso.

Nel caso dobbiate spedire posta verso una persona che dispone di un'area Unix, comunque, il nomeutente sarà il suo login, e il nomemacchina sarà quello del computer su cui è posta l'area.

Segnalibro Per configurare i programmi di posta elettronica e leggere la posta in arrivo su una determinata casella, comunque, l'indirizzo di E-mail non è sufficiente: difatti, è necessario disporre del cosiddetto POP account, ossia un particolare indirizzo di E-mail in cui il nomeutente è proprio quello a cui è intestata la casella, e non uno dei vari alias che possono essere stati creati, e il nomemacchina è il nome completo del computer su cui è posta la casella (POP server), e non semplicemente il nome del sottodominio. Normalmente il provider vi fornirà esplicitamente il vostro POP account, in quanto questi particolari tecnici sono normalmente invisibili agli utenti.

Segnalibro Come visto, un messaggio di E-mail è preceduto dalle righe di intestazione, che forniscono informazioni utili sul messaggio. Alcune di queste righe devono essere riempite esplicitamente dall'autore del messaggio, come ad esempio:

To: indirizzo
o anche:
To: nome cognome <indirizzo>
(in certi programmi la riga si chiama Mail To:)
Specifica l'indirizzo E-mail del destinatario (o una lista di indirizzi, separata da virgole, per spedire il messaggio a più persone contemporaneamente). Es.:
To: m.rossi@pippo.it, Luigi Bianchi <lbian@pluto.it>
From: indirizzo (nome cognome) oppure (più usato):
From: nome cognome <indirizzo>
Specifica il nome e l'indirizzo E-mail del mittente. Es.:
From: Ugo Rossi <ugo@acme.it>
Subject: argomentoIndica l'argomento del messaggio (non più di mezza riga di testo!)
Reply-To: indirizzo (in certi programmi indicata come Return-Path: indirizzo)Indica l'indirizzo di E-mail al quale inviare la risposta al messaggio; si usa per dirigere le risposte ad un indirizzo diverso da quello del mittente, oppure se nel campo From si sono usati un soprannome e un indirizzo di fantasia, o con la protezione anti-spam.
Cc: indirizziSpecifica una serie di indirizzi E-mail (separati da virgole) ai quali deve essere mandata una copia del messaggio.
Bcc: indirizzi
(in certi programmi Blind Cc:)
Specifica una serie di indirizzi E-mail (separati da virgole) ai quali deve essere mandata una copia del messaggio senza che il destinatario ufficiale lo sappia.
Fcc: nomefile
(in certi programmi File Cc:)
(non standard) Specifica il nome di un file in cui viene salvata copia del messaggio spedito. Fate attenzione: se il file non esiste o non può essere aperto riceverete un errore dal programma e i vostri messaggi potrebbero non partire nemmeno!
Attachments: fileSpecifica una lista di file acclusi al messaggio.
Di tutti questi campi, quelli strettamente necessari perchè il messaggio funzioni sono To:, From: e Subject:. Oltre a queste, vi sono poi altre righe, specifiche degli articoli di newsgroup, di cui si parla nella trattazione di tale argomento.

Le righe di intestazione che vengono aggiunte automaticamente dai programmi o dai computer che smistano la posta possono essere varie, ma le più comuni sono:

Date: dataIndica la data di spedizione del messaggio.
Received: informazioni variePermette di ricostruire il percorso seguito dal messaggio per venire consegnato, in quanto ciascun computer tramite cui il messaggio passa inserisce una di queste righe, tipicamente contenente la data e il computer da cui il messaggio è stato ricevuto.
MIME-Version: versioneIndica la versione di MIME usata nella codifica del messaggio (al momento esiste solo la 1.0).
Content-Type: oggetto/formatoIndica il tipo MIME del messaggio.
Content-Transfer-Encoding: codificaIndica il tipo di codifica del messaggio.
X-Mailer: programmaIndica il programma usato per spedire il messaggio.
X-URL: indirizzoIndica l'indirizzo della pagina che l'utente stava leggendo quando ha spedito il messaggio.
Le righe che iniziano per X- sono sperimentali (non standardizzate), per cui possono comparire o meno a seconda del programma usato per spedire il messaggio. In generale, non tutti i programmi mostrano all'utente tutte le righe; spesso vengono visualizzate soltanto quelle fondamentali, e le altre possono essere richiamate o modificate con opzioni avanzate. Se usate
Netscape Communicator in italiano, inoltre, scoprirete che le vostre righe di intestazione usano nomi tradotti in italiano.

Segnalibro Dopo le righe di intestazione, segue il corpo del messaggio, solitamente seguito al termine da una firma testuale detta signature che può anche, con molti programmi di posta, essere preparata una volta per tutte e quindi apposta automaticamente a tutti i messaggi in partenza. Una tipica firma contiene il nome del mittente, il suo E-mail, la sua professione o organizzazione, ed eventualmente numeri di telefono, indirizzi, massime da cioccolatino, disegni realizzati con i caratteri ASCII... (niente è troppo brutto da non poter essere incluso in una signature). Esistono comunque alcune norme di netiquette sulla firma testuale che è opportuno rispettare.

Nel campo Subject: compaiono talvolta alcune sigle particolari. Nel caso il messaggio sia una risposta ad un messaggio ricevuto in precedenza, il subject contiene per convenzione la sigla Re: seguita dall'argomento del messaggio originario. Se il messaggio precedente era già una risposta, non è necessario aggiungere una seconda sigla Re: : una basta e avanza. Nel caso invece il mittente desideri che voi diffondiate il messaggio spedendone copia a più persone possibili, inserirà nel subject la dicitura (fwd), oppure farà precedere il subject da Fwd:. Queste sigle sono abbreviazione del termine forward, tanto che spesso questa operazione è indicata come forwardare (il termine italiano corretto è inoltrare). Molti programmi di posta elettronica dispongono di un'opzione di forward per inoltrare automaticamente il messaggio ad altri indirizzi, operazione tuttavia che va fatta con buonsenso, evitando di disturbare mezzo mondo per messaggi insignificanti o per vere e proprie leggende urbane.

Segnalibro Mediante posta elettronica è possibile trasmettere qualunque messaggio che contenga esclusivamente caratteri alfabetici o simili (punteggiatura, numeri...) (per i più pratici, i caratteri ammessi sono solitamente i primi 128 caratteri del codice ASCII). Sono stati quindi creati particolari programmi che permettono di "codificare" file binari (programmi, immagini...), in modo che siano trasmissibili mediante posta elettronica, ossia vengano espressi in un codice che utilizza soltanto pochi caratteri ASCII; il sistema normalmente usato è la codifica mediante lo schema "MIME multipart". Questo sistema è supportato da tutti i programmi di posta elettronica recenti (Eudora, Netscape, Internet Mail, Outlook...): con questi programmi, le operazioni di codifica e decodifica sono automatiche. Per allegare un file (attach: i file allegati agli E-mail si dicono attachments) a un messaggio in partenza è sufficiente quindi utilizzare l'apposita opzione del programma di posta elettronica, mentre i file in arrivo vengono decodificati automaticamente e salvati sull'hard disk, in una directory specificata nella configurazione del programma. Quasi tutti i programmi, inoltre, inseriscono al fondo dei messaggi che contenevano file allegati l'indicazione esatta del nome con cui sono stati salvati e della directory usata.

Tuttavia, se il formato di codifica usato non è quello standard (ad esempio, sono ancora molto usati il sistema UUEncode, tipico dello Unix, oppure BinHex, tipico del Macintosh) può succedere di ritrovarvi con un grosso messaggio pieno di caratteri incomprensibili. I blocchi contenenti materiale codificato sono normalmente riconoscibili perchè formati da una serie di righe tutte di uguale lunghezza, contenenti caratteri apparentemente senza significato. Nel seguito della guida si parla più esplicitamente dei vari formati di codifica.

Segnalibro All'atto della connessione, in maniera automatica oppure dietro richiesta dell'utente a seconda della configurazione del proprio programma di posta elettronica, i messaggi ricevuti vengono poi trasferiti sul computer o nell'area dell'utente. È quindi importante capire che la posta viene ricevuta in due fasi: prima viene memorizzata su di un apposito computer, nella vostra mailbox, e poi voi prelevate la posta dalla vostra mailbox e la copiate sul vostro computer. Del resto, prima il postino deposita la posta nella vostra buca delle lettere, e dopo voi controllate se in essa è arrivata posta, prelevate quella che è arrivata e ve la portate in casa.

I programmi che controllano la posta in arrivo possono essere configurati sostanzialmente in due modi: uno per scaricare la posta, ossia per rimuovere i messaggi che vengono prelevati dalla vostra mailbox (remove from the server); un altro per leggere la posta, ossia per copiare i messaggi presenti nella vostra casella postale, senza rimuoverli (leave on the server). Questo serve per non fare pasticci: difatti è opportuno stare attenti a scaricare la posta sempre sullo stesso computer; se, qualche volta, volete controllare la posta che vi è arrivata avendo a disposizione un altro computer, potete farlo - come si vedrà nel seguito - ma vi converrà configurare il programma che usate in modo da evitare di cancellare la posta dalla vostra mailbox. Sostanzialmente, conviene avere un solo computer con un solo programma configurato in modo da scaricare la posta; altri programmi o altri computer che usate per controllare se vi è arrivato qualche messaggio dovrebbero essere configurati in modo da leggere la posta, che, non essendo stata rimossa, verrà nuovamente prelevata quando controllerete la posta con il programma "principale". Questo per evitarvi la confusione di ritrovare i vostri messaggi sparsi su vari computer o programmi, il che, nel mondo reale, equivarrebbe al prelevare la posta dalla vostra buca delle lettere e depositarla in tre o quattro appartamenti diversi. Potete anche farlo, ma poi non pretendete di avere un archivio ordinato della vostra corrispondenza!

D'altra parte, è necessario che almeno uno dei programmi che usate sia configurato in modo da scaricare la posta, cancellandola dal server: difatti le mailbox spesso hanno un limite massimo di grandezza totale dei messaggi memorizzati, e anche se ciò non accade il vostro provider solitamente non avrà piacere nel vedersi l'hard disk del server intasato dai vostri messaggi. Tipicamente, i provider dimensionano gli hard disk dei server per caselle postali di dimensione media di qualche decina di kilobyte.

Segnalibro Dal punto di vista tecnico, per poter usare la posta elettronica è necessario disporre di un accesso a server per due protocolli diversi: il SMTP (Simple Mail Transfer Protocol) - che è il protocollo utilizzato per trasportare i messaggi sulla rete - per spedire i propri messaggi, e il POP3 (Post Office Protocol version 3) - che è il protocollo di gestione delle mailbox - per poter prelevare i messaggi ricevuti. Solitamente i due server coincidono, ma i programmi più recenti permettono di specificare server differenti per la posta in uscita (ossia per il SMTP, ossia come outcoming mail server) e in entrata (ossia per il POP3, ossia come incoming mail server).

Nel caso un E-mail spedito dall'utente non possa per un qualsiasi motivo venire consegnato (normalmente ciò accade perchè l'indirizzo del destinatario è sbagliato o il destinatario non esiste, oppure, più raramente, perchè qualcuno dei "postini" della rete fa le bizze) esso viene rispedito al mittente (ossia all'indirizzo specificato nella riga Return-Path: o se assente From:); in questo caso l'utente lo riceverà generalmente come se fosse stato spedito da un ipotetico signore di indirizzo MAILER-DAEMON@pippo.pluto o qualcosa di simile, dove al posto di pippo.pluto vi sarà il nome del computer che ha riscontrato l'impossibilità di far proseguire il messaggio. Normalmente tale computer provvede anche ad inserire nel corpo dell'E-mail alcuni messaggi di errore da cui l'utente può intuire cosa sia andato storto.

Segnalibro In ogni sito o dominio sono solitamente disponibili alcuni indirizzi convenzionali, a cui corrispondono gli amministratori del sistema. Alcuni indirizzi tipici sono:
info@dominioInformazioni sul sito o dominio
help@dominioAssistenza tecnica per gli utenti
postmaster@dominioGestore del sistema di posta elettronica (postmaster)
news@dominioGestore del news server (se il dominio ha un news server)
webmaster@nomesitoAmministratore delle pagine WWW (se si tratta di un sito WWW)
ftpadmin@nomesitoAmministratore del sito FTP (se si tratta di un sito FTP)
abuse@dominioSegnalazione di violazioni della netiquette da parte di utenti del dominio
root@nomesitoAmministratore tecnico del server
Questi indirizzi, pur se non sempre attivati, costituiscono un buon punto di partenza se dovete contattare qualcuno dei gestori del sito. Esiste anche, di solito, l'indirizzo everybody@nomesito, che corrisponde a tutti gli utenti del sito; per evitare che in questo modo si disturbino un grande numero di persone non interessate al messaggio, i messaggi a everybody devono riguardare soltanto argomenti strettamente pertinenti alla gestione del sito o che siano davvero interessanti per tutti, e devono essere in precedenza autorizzati dall'amministratore del sito.

In generale, esistono alcune norme di buona educazione per l'uso della posta elettronica, che è bene conoscere e rispettare.

Poichè esiste un grande numero di utenti che non dispone di un accesso completo alla rete, ma solo della possibilità di spedire e ricevere E-mail, sono stati creati servizi di accesso a siti FTP, WWW, Gopher e altro ancora tramite posta, di cui si parlerà in un apposito paragrafo.


Segnalibro 3.11. Che cos'è una mailing list?

Una mailing list è semplicemente una lista di indirizzi E-mail, caratterizzati dall'appartenere a persone che, avendo qualche interesse in comune, hanno deciso di scambiarsi regolarmente posta elettronica. In pratica, una mailing list è una specie di "giornale" creato da tutti gli iscritti alla stessa; chiunque abbia qualcosa da dire riguardante l'argomento della lista, voglia segnalare qualcosa di interessante, oppure voglia lanciare una discussione, o chiedere aiuto a persone più esperte, spedisce un messaggio di posta elettronica ad un indirizzo convenzionale. Il gestore della lista (che può essere una persona fisica oppure un apposito computer detto listserver) provvede quindi a rispedire tutti i messaggi giunti a tale indirizzo a tutti gli altri indirizzi contenuti nella lista, in modo che tutti gli appartenenti alla mailing list possano riceverli. A questo punto, se un'altra persona appartenente alla lista vuole rispondere, aggiungere qualcosa, eccetera, non deve fare altro che spedire un proprio messaggio all'indirizzo convenzionale della lista; questo messaggio verrà a sua volta inoltrato a tutti gli appartenenti alla mailing list, eccetera.

Esistono mailing list sugli argomenti più disparati, sebbene per le discussioni più grosse si sia passati al più efficiente sistema dei newsgroup. La partecipazione è aperta a chiunque; tuttavia è bene rispettare alcune regole di buona educazione delle quali si parlerà nel capitolo successivo.

Alcune mailing list sono moderate (moderated), ossia esiste un moderatore che legge i messaggi spediti all'indirizzo della lista e decide per ciascuno di essi se sia il caso di inoltrarlo a tutti i membri della lista o invece non sia meglio cestinarlo.

Per iscriversi (subscribe - fate attenzione all'ortografia di questa parola) ad una mailing list è solitamente necessario spedire un E-mail ad un indirizzo predefinito; molte liste sono gestite automaticamente da appositi programmi (come Listproc o Majordomo) che interpretano il contenuto del vostro messaggio come una serie di comandi predefiniti. Fate attenzione: normalmente l'indirizzo da contattare per iscriversi è diverso da quello per spedire i propri interventi, in modo che le richieste di iscrizione non vengano "girate" a tutti gli aderenti alla lista: per questo motivo è opportuno accertarsi bene di stare spedendo la richiesta all'indirizzo corretto, nel modo corretto.

Con Majordomo - il programma più usato per gestire mailing list -, se nomelista@nomesito è l'indirizzo della lista (quello usato per spedire i propri interventi), per iscriversi è solitamente necessario scrivere all'indirizzo nomelista-request@nomesito inserendo la parola subscribe nel corpo del messaggio (e non nel Subject!); per cancellarsi si può scrivere allo stesso indirizzo inserendo la parola unsubscribe. Tutte queste operazioni sono automatizzate; per contattare una persona fisica, ossia il gestore della lista, è solitamente possibile scrivere a owner-nomelista@nomesito. Queste modalità, comunque, sono fortemente dipendenti dalla lista: è sempre opportuno leggere le istruzioni o chiedere privatamente a qualche persona di cui si sa che è iscritta alla lista.

Solitamente ciascuna mailing list dispone di qualche pagina sul WWW, nella quale sono contenute le istruzioni per iscriversi e spesso le FAQ; talvolta sono archiviati tutti i messaggi della lista. Alcune liste hanno anche un vero e proprio sito FTP, nel quale è possibile ritrovare materiale riguardante gli argomenti discussi, gli arretrati della lista, eccetera. Spesso a tutti i messaggi della lista viene apposto un piè di pagina (footer) in cui sono riassunti gli indirizzi utili e/o le modalità di iscrizione e intervento; analogamente, al momento dell'iscrizione probabilmente riceverete un messaggio automatizzato firmato dal gestore della lista, in cui sono spiegate le finalità della lista e le modalità di funzionamento.

In alcuni casi, è possibile ricevere la mailing list sotto forma di digest, ossia di un unico messaggio al giorno (alla settimana, al mese) in cui sono stati "incollati" tutti gli interventi. Questa possibilità è molto utile per liste particolarmente trafficate o in cui volete poter cercare con calma cosa leggere.

Prima di iscrivervi ad una mailing list, pensateci bene: molte di esse finiscono per intasare inutilmente la vostra casella postale (esperienza personale). Se ciò è possibile, è utile leggere gli arretrati della lista per capire se gli argomenti discussi sono veramente interessanti. Inoltre, praticamente tutti gli argomenti di interesse generale vengono discussi nei newsgroup: le mailing list risultano efficienti solo per gruppi di discussione talmente particolari da avere un numero relativamente ristretto di partecipanti.


Segnalibro 3.12. Che cos'è un newsgroup?

Un newsgroup (gruppo di discussione) è qualcosa di molto simile ad una mailing list: un "giornale" sul quale chiunque voglia intervenire può farlo spedendo (postando) un "articolo", che può essere un vero e proprio brano o (molto più spesso) un messaggio di poche righe. I newsgroup presentano tre grandi vantaggi rispetto alle mailing list:

  1. Per leggere o scrivere in un newsgroup non è necessario essere iscritti ad esso;
  2. Gli articoli dei newsgroup sono conservati una volta per tutte in appositi news server, e non intasano quindi la vostra casella postale (per quanto sia possibile decidere di copiare sul proprio hard disk gli articoli dei gruppi a cui si è interessati, in modo da poterli leggere e rileggere con calma);
  3. I newsgroup sono facilmente accessibili semplicemente digitando un URL, e comunque utilizzando il vostro browser (sebbene sia solitamente meglio usare un programma apposito).
In realtà, per ovvi motivi di spazio, i server per le news conservano soltanto gli articoli più recenti; regolarmente si provvede a cancellare gli articoli più vecchi. Il numero di articoli e il tempo di conservazione, e anche il numero di newsgroup conservati, varia da server a server. Per lo stesso motivo, quando si scrive un articolo in un newsgroup esso non viene pubblicato immediatamente in tutto il mondo, ma deve trascorrere un certo periodo di tempo - di solito qualche ora - perchè esso venga trasmesso ai vari server.

Segnalibro Per fare un paragone con il mondo editoriale, potremmo dire che un newsgroup è un giornale che si compra in edicola (ossia, collegandosi presso il news server) ogni volta che lo si vuol leggere, mentre la mailing list è un giornale che si può ottenere soltanto a casa (ossia, nella propria mailbox) per abbonamento postale. Riceverete quindi la proposta di iscrivervi (subscribe) sia per i newsgroup sia per le mailing list, ma le due cose sono molto diverse: per una mailing list, iscrivervi significa spedire un E-mail al gestore della lista pregandolo di inserirvi tra i destinatari dei messaggi, e se non lo fate non potrete leggere la lista; per un newsgroup, invece, iscrivervi significa semplicemente segnalare al programma che state usando (e a nessun altro!) che il gruppo in questione vi interessa; in questo modo, potrete poi fare in modo che esso visualizzi soltanto i gruppi che vi interessano (quelli a cui vi siete iscritti) semplificandovi le operazioni. L'iscrizione ad un newsgroup, comunque, non va notificata a nessuno e non è necessaria per poter leggere il gruppo (è solo una opzione di configurazione del programma che usate).

D'altra parte, per poter partecipare a una mailing list è sufficiente disporre della possibilità di spedire e ricevere posta elettronica, mentre per leggere o scrivere nei newsgroup è necessario essere autorizzati all'uso di un server. Tipicamente, il server è messo in piedi o comunque reperito dal vostro provider, a cui dovete quindi rivolgervi per saperne il nome; esistono alcuni server che permettono l'accesso a tutti (provate a cercare in qualche FAQ e, in particolare, nei siti del GCN). La scelta del server non è un particolare indifferente; difatti, non tutti i server per le news possiedono gli stessi gruppi e lo stesso numero di articoli, proprio come diverse edicole possono vendere diversi giornali o conservare una quantità diversa di numeri arretrati.

Ogni gruppo di discussione (o "giornale", proseguendo nel paragone con la carta stampata) è identificato univocamente da un nome. Anche il nome di un newsgroup è formato da una serie di parole separate da punti; tuttavia, la "gerarchia" funziona in modo inverso rispetto ai nomi dei computer: la parola più a sinistra indica un grosso sottoinsieme di tutti i gruppi esistenti, mentre procedendo verso destra le varie parole indicano sottoinsiemi sempre più piccoli, fino all'ultima che rappresenta il nome del gruppo. Ad esempio il gruppo

soc.culture.italian

corrisponde al gruppo italian (italiano) del sottoinsieme culture (gruppi di discussione sulle culture nazionali) del sottoinsieme soc (gruppi di discussione ad argomento sociale) di tutti i newsgroup esistenti.

Segnalibro I sottoinsiemi di primo livello - talvolta detti anche gerarchie (hierarchies) - più comuni sono:

altGruppi di discussione amatoriali
bionetDiscussioni sulla biologia a livello professionale
compGruppi di discussione sul computer
itGruppi di discussione in italiano
miscGruppi di argomento vario
newsInformazioni e discussioni su Usenet stessa
recDiscussione sulle attività ricreative (sport, spettacolo...)
sciDiscussioni scientifiche a livello professionale
socDiscussioni sociali e politiche
talkDibattiti (spesso lunghi e inutili...)

I gruppi di discussione, ad eccezione di quelli del sottoinsieme it e del già citato soc.culture.italian, sono in lingua inglese. Esistono tuttavia altre gerarchie, spesso però non reperibili in Italia, relative ad altri linguaggi, come fr o de. Esistono anche, in tutto il mondo, infinite gerarchie locali, distribuite solo in una ristretta zona: ad esempio chi usa il server del Politecnico di Torino può leggere anche la gerarchia torino, mentre sul server di Italia Online esiste la gerarchia iol. Questi gruppi, tuttavia, hanno diffusione esclusivamente locale, a differenza delle gerarchie citate in precedenza, che vengono diffuse a livello internazionale. È bene anche dire che al di fuori delle gerarchie alt, rec, misc e in parte comp i newsgroup in inglese sono abbastanza specialistici ed è quindi richiesta una certa competenza per scrivere propri articoli. Si noti inoltre che la divisione dei gruppi all'interno delle varie gerarchie non è sempre chiara: ad esempio alt e rec tendono in parte a sovrapporsi.

Segnalibro Il nome del gruppo su cui intervenite non è, come molti sembrano credere, un particolare irrilevante. È fondamentale spedire i propri articoli solo al gruppo o ai (pochi) gruppi che trattano di argomenti pertinenti; se questa regola non venisse rispettata in modo ferreo, dato il grande numero di utenti, in breve tutti i gruppi diverrebbero illeggibili per la grande quantità di "rumore". Un articolo spedito ad un gruppo a cui non è pertinente viene qualificato come off-topic (fuori argomento) ed è solitamente malvisto: spesso l'autore riceverà qualche messaggio di risposta poco gentile. In realtà, è interesse di tutti far notare ai principianti errori di questo tipo, affinchè non si ripetano.

L'argomento di un gruppo è definito ufficialmente nel suo manifesto (charter), che contiene anche indicazioni precise su quali argomenti siano o non siano off-topic; è quindi opportuno leggerlo prima di partecipare ad un gruppo. Ad esempio, i manifesti dei gruppi italiani sono consultabili nei siti del GCN.

Segnalibro Quando scrivete un articolo con un programma apposito, compariranno, in maniera simile a quanto avviene per i messaggi di posta elettronica, delle righe di intestazione: oltre a molte delle righe di intestazione standard per gli E-mail, ve ne saranno alcune caratteristiche dei newsgroup:

Newsgroups: gruppiContiene l'elenco dei nomi dei gruppi, separati da virgole, a cui è destinato l'articolo.
Followup-To: gruppi(Opzionale) Contiene il nome del gruppo sul quale volete che le risposte al vostro intervento siano pubblicate.
Organization: societàAzienda o organizzazione di chi scrive (spesso usato per nomi divertenti...).
Lines: numeroContiene la lunghezza dell'articolo, espressa come numero di righe.
Message-ID: codiceContiene un insieme abbastanza illeggibile di caratteri, vagamente simile a un indirizzo di posta elettronica, che identifica univocamente il messaggio su tutta Internet.
NNTP-Posting-Host: hostContiene l'indirizzo IP o il nome letterale del computer da cui è stato spedito l'intervento (utile per identificare almeno parzialmente gli autori di messaggi anonimi).
References: codiciElenco dei Message-ID degli articoli in risposta ai quali è stato pubblicato l'intervento.
Xref: server gruppo:numeroContiene un altro codice di identificazione dell'articolo, contenente il server da cui l'avete prelevato, il gruppo e il numero d'ordine nella storia di quel gruppo su quel server.
Path: elenco serverContiene il percorso seguito dall'articolo nel diffondersi tra i vari server, sotto forma di elenco di server separati da !, in ordine inverso (il primo server è quello in fondo).
X-Newsreader: programmaDescrive il programma usato dall'autore dell'articolo.
Le prime tre righe sono a disposizione dell'utente, mentre le altre sono generate automaticamente dal server al momento della pubblicazione. Anche qui come per gli E-mail, normalmente i programmi non mostrano immediatamente tutte le righe, ma è necessario utilizzare opzioni speciali per visualizzare o modificare quelle di uso meno frequente; inoltre, se usate Netscape Communicator in italiano scoprirete che le vostre righe di intestazione usano nomi tradotti in italiano.

Esistono alcuni valori particolari che possono essere inseriti nella riga Followup-To:: ad esempio un messaggio con Followup-To: poster forzerà le risposte ad essere spedite soltanto in forma privata, all'autore dell'articolo, mentre un Followup-To: junk farà in modo che le risposte non vadano proprio da nessuna parte - o meglio, vadano sul newsgroup junk, che è appunto il "cestino" dei newsgroup. In realtà, l'indicazione del follow-up fatta dall'autore di un articolo può essere facilmente elusa da chi risponde; tuttavia, nel caso chi risponde non si preoccupi troppo di andare a modificare le righe di intestazione - come avviene quasi sempre - le indicazioni del follow-up saranno rispettate. Ricordate comunque che l'uso del follow-up è richiesto dalla netiquette delle news in molte situazioni.

Le altre righe di intestazione presenti in un articolo di newsgroup hanno lo stesso significato dei messaggi E-mail; in particolare, nella composizione del messaggio avrete a disposizione una riga To: (in certi programmi indicata come Email To:) che vi permette di indicare eventuali indirizzi E-mail a cui volete spedire copia del messaggio che state pubblicando.

Segnalibro Con il termine thread (flusso) si indica un insieme di articoli pubblicati l'uno in risposta all'altro, e aventi quindi lo stesso Subject. Dato che tutti i programmi di lettura lo permettono, è solitamente utile raggruppare gli articoli per thread, in modo da seguire il filo logico della discussione.

Segnalibro È molto comune trovare articoli o interi thread pubblicati contemporaneamente su diversi newsgroup i cui lettori possono essere interessati (in inglese questo procedimento viene definito crossposting); è bene tuttavia non esagerare, limitando al più a tre o quattro il numero di gruppi in cui si pubblica l'articolo, e solo nel caso tutti questi gruppi siano effettivamente pertinenti al messaggio. L'azione di pubblicare un articolo su un numero eccessivo di gruppi, o di spedire messaggi di posta elettronica a tappeto, si chiama spamming ed è considerata molto maleducata; se utilizzate i newsgroup, è bene leggere come difendersi da essa. Il crossposting, comunque, si effettua scrivendo nella riga di intestazione Newsgroups: dell'articolo i nomi di tutti i gruppi a cui intendete spedirlo, separati da virgole; in questo modo, l'articolo verrà spedito una volta sola e memorizzato sui server in una sola copia, anche se pubblicato in più gruppi. È molto maleducato, invece, pubblicare separatamente l'articolo sui vari gruppi (ossia, effettuare una spedizione per ciascuno dei gruppi), perchè questo comporta uno spreco di risorse (spazio e tempo di trasmissione tra i server). Comunque, se effettuate un crossposting è solitamente opportuno forzare tutte le risposte su di un solo newsgroup, mediante la riga di intestazione Followup-To:: scrivendo in tale riga il nome di un gruppo, tutte le risposte al vostro articolo saranno spedite ad esso anche se l'articolo è stato letto su altri gruppi, evitando così di propagare lunghi filoni di discussione su molti gruppi. È bene indicare esplicitamente all'inizio o alla fine dell'articolo il gruppo in cui le risposte andranno a finire, in modo che chiunque possa seguire la discussione.

Utilizzando i programmi per la lettura delle news, vi accorgerete che normalmente i gruppi non vengono richiamati tramite indirizzi, ma in modo variabile da programma a programma (tipicamente vi è una opzione per visualizzare l'elenco completo dei gruppi, e poi l'utente clicca sul gruppo che desidera leggere). E' comunque possibile richiamare i newsgroup o anche singoli articoli mediante un URL. Gli URL delle news sono del tipo

news:nomegruppo

oppure

news:message-id

Gli indirizzi del primo tipo identificano un intero gruppo di discussione, e permettono di accedere all'elenco degli articoli pubblicati. Ad esempio, news:it.news.gruppi corrisponde al gruppo di discussione it.news.gruppi. Gli indirizzi del secondo tipo, invece, permettono di accedere a singoli articoli, utilizzando il Message-ID specificato nelle righe di intestazione dell'articolo stesso. In entrambi i casi, il browser cercherà di accedere ai dati richiesti usando il server specificato nella configurazione; tuttavia, è possibile specificare un server diverso nell'indirizzo, usando la forma

news://server/nomegruppo

Ad esempio, l'indirizzo news://news.iol.it/it.arti.cartoni provocherà (se supportato dal vostro browser) la lettura del newsgroup it.arti.cartoni sul server news.iol.it.

In alcuni particolari gruppi vengono pubblicati come "articoli" anche file binari (immagini, programmi...) che, per poter essere trasmessi all'interno dei newsgroup, devono essere codificati con il sistema UUEncode già citato a proposito degli attachment di posta elettronica. In questo caso, per poter leggere questi programmi è necessario decodificarli, tramite un programma per la lettura dei newsgroup che disponga di una funzione di decodifica incorporata, oppure un programma di decodifica a parte. Se volete pubblicare file binari, sappiate che questo è ammesso soltanto nei gruppi esplicitamente dedicati a questo scopo, ossia quelli che contengono la parola binaries (in italiano, binari) nel nome.

Esistono inoltre gruppi che funzionano in gateway con alcune mailing-list; questo significa che tutti gli articoli pubblicati sul gruppo vengono automaticamente spediti anche alla mailing list e viceversa. Esistono anche gateway unidirezionali, nel qual caso il trasferimento degli articoli tra gruppo e mailing list funziona in un verso solo.

Segnalibro Esistono poi alcuni gruppi moderati: questo significa che tutti gli articoli che gli utenti spediscono a tali gruppi non vengono immediatamente pubblicati, ma vengono girati per E-mail al moderatore del gruppo, che decide se approvarli o meno; solo dopo la sua approvazione gli articoli vengono effettivamente pubblicati. Poichè il potere di censura di un moderatore è totale, la moderazione viene usualmente applicata solo a gruppi di servizio, che servano per la pubblicazione di annunci ufficiali, o su cui si sia rivelato necessario un controllo per evitare la pubblicazione di troppi messaggi off-topic.

Segnalibro L'insieme dei newsgroup è solitamente designato con il nome di Usenet, proprio come se fosse una rete di calcolatori diversa da Internet. Questo, in realtà, è vero: difatti i newsgroup sono distribuiti e letti non solo tramite Internet, ma anche su altre reti di calcolatori come BITNet o UUCP, per cui effettivamente gli utenti di Internet sono soltanto un sottoinsieme degli utenti di Usenet. Talvolta si sente anche parlare delle cosiddette "sette sorelle", ossia le gerarchie internazionali più antiche e consolidate (comp, misc, news, rec, sci, soc, talk), o di Big 8, includendo anche la gerarchia amatoriale alt; questo perchè le "Big 8" vengono solitamente diffuse dappertutto, mentre egrave; decisione propria di ogni gestore di news server quali degli altri gruppi o delle altre gerarchie vadano resi disponibili. Molti server italiani dispongono soltanto delle "Big 8" e dei gruppi italiani, mentre ad esempio non "portano" i gruppi in lingue diverse dall'inglese. Con il termine newsfeed si intende il flusso di articoli da un server all'altro, tramite cui i vari server ricevono i nuovi articoli; infine, la sigla NNTP (Network News Transfer Protocol) indica il protocollo di comunicazione usato dai calcolatori per leggere, scrivere e diffondere gli articoli.

Comunque, è bene ribadire che l'amministratore di ciascun server può a proprio piacimento decidere di non mettere a disposizione dei propri utenti uno o più gruppi, e inoltre stabilisce i tempi di conservazione degli articoli e di aggiornamento dei gruppi.

Segnalibro Se non potete accedere ad un news server, esistono comunque alcuni servizi che vi permettono di leggere i newsgroup via WWW o via posta elettronica, e di effettuare ricerche negli articoli pubblicati in passato. I più diffusi a livello mondiale sono DejaNews (http://www.dejanews.com/) e Reference (http://www.reference.com/), mentre in Italia vi è Mailgate (http://www.mailgate.org/). Tramite questo e altri servizi è anche possibile accedere ai newsgroup via posta elettronica. Alcuni motori di ricerca, come AltaVista (http://www.altavista.digital.com/), permettono di effettuare ricerche per parole chiave all'interno degli articoli di newsgroup.

Ricordate infine che per scrivere sui newsgroup è opportuno rispettare una rigida etichetta che è necessario conoscere.


Segnalibro 3.13. Che cosa sono le FAQ?

Le FAQ (Frequently Asked Questions) sono una raccolta delle domande più comuni su di un dato argomento e delle relative risposte. Normalmente sono collegate ad una mailing list o ad un newsgroup che discute sullo stesso argomento: generalmente uno dei frequentatori più assidui della discussione si prende il compito di scrivere e aggiornare periodicamente un file, in formato testuale o ipertestuale, contenente tale raccolta. In questo modo, le persone meno esperte dell'argomento possono "farsi una cultura di base" o anche solo trovare la risposta ad un problema urgente senza dover disturbare le persone che discutono nel newsgroup o nella mailing list, spesso ad un livello molto più approfondito. È quindi buona abitudine, oltre che buona educazione, ricercare e leggere le FAQ di un certo argomento prima di mettersi a spedire messaggi a destra e a manca per ottenere aiuto. Molto spesso nelle FAQ si trovano informazioni che non sono reperibili nemmeno in pubblicazioni ufficiali sull'argomento!

Segnalibro Le FAQ possono essere reperite in vari modi. Innanzi tutto, esse sono spesso inserite sul WWW in apposite pagine (che possono essere reperite mediante una normale ricerca di rete). Esistono anche numerosi siti FTP che conservano una copia delle FAQ di tutti o parte dei newsgroup esistenti. Inoltre, nella maggior parte dei newsgroup e delle mailing list le FAQ vengono pubblicate ad intervalli regolari, oppure viene pubblicato l'indirizzo al quale sono reperibili. Se poi il newsgroup o la lista dispone di un proprio spazio in un sito FTP, certamente le FAQ saranno reperibili anche lì. In generale, gli aderenti ai gruppi di discussione cercheranno di pubblicizzare le FAQ il più possibile!

Inoltre, il newsgroup news.answers è stato istituito proprio allo scopo di pubblicare al suo interno le FAQ degli altri gruppi. Tutte le FAQ pubblicate su questo gruppo sono archiviate in alcuni siti, accessibili (al momento) a partire dagli URL:

http://www.lib.ox.ac.uk/internet/news/faq/by_group.index.html
http://www.cis.ohio-state.edu/hypertext/faq/usenet/FAQ-List.html
http://www.cs.ruu.nl/cgi-bin/faqwais/
ftp://rtfm.mit.edu/pub/usenet/

Sono inoltre accessibili per posta elettronica, utilizzando il server mail-server@rtfm.mit.edu (provate a spedire a questo indirizzo un messaggio contenente nel corpo la sola parola help).

Qualcosa di simile esiste anche in Italia: il gruppo it.faq pubblica regolarmente guide in italiano a Internet e agli argomenti trattati nella gerarchia it.*. Esiste inoltre un Archivio delle FAQ italiane, mantenuto dall'autore di questa guida agli indirizzi:

http://www.poli.studenti.to.it/~bertola/faq/
http://www.polito.it/~bertola/faq/

e accessibile anche per FTP anonimo agli indirizzi:

ftp://ftp.poli.studenti.to.it/pub/people/bertola/faq/
ftp://ftp.polito.it/pub/people/bertola/faq/

Infine, il GCN (il gruppo di persone che coordina i gruppi italiani) ha predisposto un sito FTP contenente tutti gli articoli pubblicati su it.faq, all'indirizzo:

ftp://beatles.cselt.stet.it/GCN/FAQ/

Tale gruppo mantiene inoltre guide all'uso dei gruppi italiani all'interno dei propri siti WWW.

All'interno delle FAQ si trovano spesso raccolte di altri siti WWW riguardanti l'argomento o argomenti simili. Inoltre viene anche pubblicato l'indirizzo di E-mail del curatore, da contattare nel caso si abbiano aggiunte o correzioni. Le FAQ vengono periodicamente aggiornate e migliorate: per questo motivo può essere utile dare un'occhiata una volta ogni tanto nel newsgroup o mailing list a cui appartengono (dove vengono pubblicate con regolarità) o nel sito Web su cui vengono pubblicate (normalmente esiste un URL presso cui è sempre disponibile la versione più recente, ed è indicato nelle prime righe della FAQ).


Segnalibro 3.14. Cosa sono un "client" e un "server"?

Come già detto in precedenza, i dialoghi tra computer su Internet si basano sul modello "client-server". In poche parole, il dialogo avviene essenzialmente tra due computer alla volta, dei quali uno (tipicamente quello su cui lavora l'utente) assume il ruolo di client (cliente) e l'altro (quello remoto, sul quale è posto l'oggetto a cui l'utente vuole accedere) assume il ruolo di server (servitore). Analogamente, si dice che il programma che, venendo eseguito sul computer cliente, gestisce il dialogo è a sua volta il "programma cliente", mentre il programma che gestisce il dialogo venendo eseguito sul computer remoto è il "programma servitore". Per poter fare sì che i due computer dialoghino secondo uno qualsiasi dei protocolli di alto livello descritti in precedenza (HTTP, FTP, TELNET...) è allora necessario che: Questo significa che non è sufficiente che un oggetto, ad esempio un ipertesto, esista fisicamente su un computer connesso alla rete e in un'area aperta al pubblico perchè sia possibile recuperarlo; è anche necessario che stia venendo eseguito su tale computer un programma server per il protocollo con il quale si desidera leggere l'oggetto. Per questo motivo non è possibile recuperare, ad esempio, un file posto in un sito FTP tramite il protocollo HTTP: difatti normalmente nei siti FTP è in esecuzione solo un programma server FTP e non un programma server HTTP. Per lo stesso motivo, anche avendo uno spazio su di un computer connesso in rete, non è possibile creare propri ipertesti visibili a tutta la comunità di rete se sul computer non è stato messo in funzione un server HTTP. Sempre per questo motivo, se volete avere un programma di FTP da far girare sul vostro computer oltre al browser dovete cercare un "cliente FTP" e non un "server FTP", che è una cosa ben diversa (anche come dimensioni) e che non vi serve a niente, a meno che voi stessi non vogliate installare un archivio FTP sul vostro computer!

Una volta stabilita la connessione tra il client e il server, il client prende il controllo del server, che esegue tutte le operazioni che il client richiede. In molti protocolli questo dialogo viene mostrato all'utente tradotto sotto forma di comandi letterali: ad esempio molti programmi di posta elettronica permettono all'utente di leggere sotto forma di un vero e proprio dialogo ciò che avviene tra il client (ossia il programma stesso) e il server (ossia il programma situato sulla macchina dove si ha la propria casella postale).

Va infine notato che i browser comunemente usati sono programmi sviluppati per poter essere clienti di più protocolli, a seconda dell'URL che viene inserito.


Segnalibro 3.15. Ho trovato un file in formato... ma cosa diavolo è?

Sulla rete si trovano una quantità immensa di oggetti, memorizzate in una quantità altrettanto immensa di modi. Molti di questi modi sono quasi sconosciuti a chi si affaccia sulla rete con la sola esperienza di un personal computer MS-DOS, per cui è utile avere qualche indicazione su di essi. Qui di seguito è riportata una breve lista di formati, riconoscibili dalla relativa estensione, e con qualche indicazione su come trattarli. Un elenco più completo di estensioni e tipi di file è riportato in appendice.

EstensioneDescrizione
.htm
.html
Ipertesti realizzati tramite HTML
.txt
.asc
Testi in formato ASCII (leggibili ad esempio con il Blocco Note di Windows)
.ps
.eps
Documenti in formato PostScript
.tex
.latex
.dvi
Documenti realizzati con TeX o LaTeX. Per i file DVI esistono anche lettori per Windows.
.pdfDocumenti di testo in formato PDF.
.zipArchivi realizzati con PkZip e decomprimibili con PkUnzip o WinZip.
.arjArchivi realizzati e decomprimibili con ARJ.
.gzArchivi realizzati e decomprimibili con GZip / GUnzip (GNU Zip).
.zArchivi realizzati con Compress per Unix e decomprimibili con Compress o con GZip / GUnzip.
.lzhArchivi realizzati e decomprimibili con LHA.
.tarArchivi realizzati e "decomprimibili" (in realtà, TAR incolla, non comprime) con TAR (Tape Archive).
.tar.z
.tz
.tar.gz
.tgz
Archivi realizzati prima incollando vari file in uno solo con TAR e poi comprimendo il tutto con Compress o GZip: per poterli usare, bisogna prima decomprimere il file con GZip / GUnzip e poi spezzarlo con TAR.
.uu
.uue
File codificati con UUEncode per essere trasmissibili via posta elettronica.
.gif
.jpg
.png
Immagini (questi formati di immagine, GIF, JPEG e PNG, sono pressochè gli unici usati in rete, anche perchè sono quelli con cui le immagini risultano memorizzate in file di dimensione minore).
.wavFile audio ascoltabili con il Lettore Multimediale degli Accessori di Windows (o programmi migliori, se li avete...)
.auFile audio in formato standard Unix (le versioni recenti di Netscape li riproducono)
.avi
.mpg
.mov
"Film" (serie animata di immagini). Il formato MPEG è il migliore; lettori shareware per MPEG sono reperibili in rete. Il formato MOV appartiene al programma QuickTime (originariamente per Macintosh, esiste anche per Windows).

Nel capitolo riguardante "Prelevare software da Internet" sono segnalati alcuni programmi di archiviazione, gestione testi e riproduzione multimediale che permettono di trattare i formati suddetti e altri ancora.


Leggi il quarto capitolo

(C) 1996-1998 Vittorio Bertola - v.bertola@goemon.polito.it