Leggi il quindicesimo capitolo

16. Prelevare software da Internet


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Prima parte

  1. Come è archiviato il software su Internet?
  2. Quali sono i sistemi operativi supportati su Internet? Quali programmi vanno bene per il mio PC?
  3. Come posso installare un programma prelevato dalla rete?
  4. Che cos'è un numero di versione? Come si può capire quanto un programma sia aggiornato?
  5. Perchè alcune installazioni mi invitano a "reperire altrove il file xxx.DLL"?
  6. Quali sono i principali formati in cui sono archiviati immagini e suoni su Internet?

Seconda parte

  1. Quali sono i principali siti FTP contenenti software per PC?
  2. Quali sono i principali siti FTP contenenti software per Unix, Macintosh, Amiga, Atari, C=64?
  3. Quali sono i principali siti contenenti musica o immagini?
  4. Come si decodifica un file binario (programma, immagine...) contenuto in un messaggio di E-mail o in un articolo di newsgroup?
  5. Quali programmi di archiviazione e compressione posso reperire in rete?
  6. Quali programmi per la gestione e la stampa di testi e ipertesti posso reperire in rete?
  7. Quali programmi di grafica, animazione, musica posso reperire in rete?

Segnalibro 16.1. Come è archiviato il software su Internet?

Su Internet è possibile reperire software di qualsiasi tipo; talvolta, però, non si sa nè come cercarlo nè come far funzionare il software prelevato. Per questo motivo è utile avere un'idea sui principali modi in cui il software viene conservato e distribuito sulla rete.

Dei vari sistemi di archiviazione del software (FTP o WWW) si è già parlato affrontando il problema della ricerca del software in rete; il prelievo di un programma, in qualsiasi modo e da qualsiasi fonte esso avvenga, si conclude generalmente con il salvataggio di un file sul proprio hard disk. Tuttavia, ora siamo solo all'inizio: difatti, spesso tale file non è direttamente utilizzabile, ma deve prima essere "scompattato". Solitamente, difatti, esso è un archivio, ossia un file che ne contiene in realtà tanti altri, compressi e uniti in modo da occupare meno spazio ed essere più facilmente trasportabili. In alternativa, può trattarsi di un file codificato in modo particolare per essere trasmissibile ad esempio via posta elettronica. È quindi bene conoscere i tipi più comuni di file usati per la diffusione del software:

  1. Archivi non autoscompattanti. Questi file sono caratterizzati da estensioni facilmente riconoscibili, e per poter essere utilizzati devono essere "scompattati" - nome con cui si indica l'operazione di estrazione dei file e loro salvataggio sul disco - mediante programmi appositi. I programmi più comuni (tra parentesi l'estensione dei file che trattano) sono PkUnzip (.ZIP), Arj (.ARJ ed eventualmente .A01, .A02... nel caso di archivi su più dischetti), GUnzip (.GZ, .Z), Lha (.LZH), Rar (.RAR), Tar (.TAR), Zoo (.ZOO), PkXArc o PkUnpak (.ARC), StuffIt (originario di Macintosh) (.SIT); si tratta di programmi per DOS, il cui uso può in molti casi essere semplificato tramite il programma WinZip. L'uso di questi programmi è descritto dettagliatamente nel proseguimento della guida; comunque, quando si scompatta l'archivio il risultato è la creazione di una serie di file sul proprio hard disk, eventualmente organizzati in directory. Spesso la scompattazione provoca la creazione sull'hard disk di uno "pseudo-dischetto di installazione" che deve a sua volta essere eseguito per installare il programma. Una nota a parte meritano i file .TAR.Z (talvolta abbreviati in .TZ) e i file .TAR.GZ (o .TGZ): questi file devono essere scompattati in due passaggi, ossia prima eseguendo GUnzip, che dovrebbe creare sull'hard disk un normale file .TAR, e poi eseguendo Tar. Bisogna stare attenti: quando si prelevano questi file, il programma utilizzato tipicamente "taglia" l'ultima delle due estensioni (difatti nel DOS, a differenza dello Unix, i file possono avere una estensione sola) e salvano il file come .TAR: pertanto è utile ricordarsi di rinominare subito il file cambiando l'estensione in .TGZ, in modo da non confondere poi questi file con normali archivi Tar. Un'ultima raccomandazione: è solitamente meglio, per evitare problemi, copiare gli archivi sul proprio hard disk prima di scompattarli, qualora essi siano su dischetto.
    Esiste infine un altro importante scompattatore: Expand della Microsoft. Questo scompattatore, che viene fornito insieme a Windows, legge i file compressi con una qualsiasi estensione che termini per _, espandendoli e chiedendo all'utente una lettera con cui sostituire l'underscore nel file espanso: è quello che viene utilizzato da tutti i dischetti di installazione per Windows. In casi particolari - ad esempio quando si ha un dischetto di installazione per Windows da cui si vuole prelevare un solo file - può essere utile servirsi direttamente, dal DOS, di questo scompattatore.
  2. Archivi autoscompattanti. Questi file sono una variante dei precedenti, e sono sostanzialmente costituiti da un normale archivio non autoscompattante a cui è stato aggiunto un programma eseguibile che permette di scompattare l'archivio senza ricorrere ad altri programmi come quelli descritti sopra. Pertanto, questi file (che si presentano come normali file eseguibili, con estensione .EXE) devono essere eseguiti. Quando tali file vengono eseguiti, essi provvedono automaticamente ad estrarre i file che sono contenuti all'interno, allo stesso modo dei programmi di scompattazione per gli archivi non autoscompattanti.
  3. File codificati. Si tratta di file che sono stati codificati in maniera particolare per essere trasmissibili via posta elettronica o negli articoli di newsgroup; delle varie forme di codifica, e dei metodi di decodifica, si parlerà nel seguito. Molti programmi per la lettura di E-mail e newsgroup, comunque, dispongono di una opzione per la decodifica dei file acclusi ai messaggi o articoli, che può essere utilizzata solitamente in modo semplice, oppure (è il caso delle versioni recenti di Netscape e Eudora) provvedono automaticamente alla decodifica, salvando sull'hard disk il file già decodificato. Spesso il file decodificato è di uno dei due tipi sopra elencati, e deve quindi a sua volta essere scompattato!
Ulteriori informazioni sull'uso di questi tipi di file possono essere ritrovate nel paragrafo relativo all'installazione dei programmi prelevati dalla rete.


Segnalibro 16.2. Quali sono i sistemi operativi supportati su Internet? Quali programmi vanno bene per il mio PC?

Ad Internet sono collegati computer di tipo molto diverso. Per questo semplice motivo, il materiale disponibile sulla rete si trova memorizzato in una infinità di formati diversi. Mentre i file di dati (testi, immagini, suoni...) sono solitamente leggibili, mediante programmi appositi, da qualsiasi tipo di computer, i programmi eseguibili sono caratteristici di un determinato sistema operativo (spesso abbreviato OS), ossia di quel particolare programma che viene caricato automaticamente all'accensione del computer e che vi permette di far funzionare gli altri programmi: Windows, ad esempio.

È quindi opportuno avere un'idea di quali sono i diversi sistemi operativi esistenti al mondo, per capire di cosa si sta parlando e soprattutto per evitare di fare confusione quando si deve prelevare del software, evitando di perdere tempo scaricando programmi che non vanno bene per il proprio computer. Ecco quindi un breve elenco, con alcuni commenti (che sono esclusivamente personali e non sono nati allo scopo di generare polemiche tra i sostenitori dei vari ambienti...):

Oltre ai vari sistemi operativi, all'utente può talvolta succedere di sentir parlare di estensioni da installare nel sistema operativo per ampliarne le capacità e far funzionare determinate applicazioni. Ecco quindi un breve elenco delle principali estensioni, spesso reperibili in rete:


Segnalibro 16.3. Come posso installare un programma prelevato dalla rete?

Supponiamo che, dopo aver prelevato un programma dalla rete, siate ora giunti al punto di avere un file memorizzato sul vostro hard disk; dovrete compiere un certo numero di operazioni abbastanza standard che saranno descritte in questo paragrafo. È tuttavia opportuno, prima di procedere, essere certi di saper compiere alcune operazioni fondamentali che serviranno nel seguito: per questo motivo, ecco alcune "procedure standard" per gli utenti meno esperti.

Segnalibro Eseguire un file. Esistono vari modi per eseguire un file eseguibile (ossia con estensione .COM o .EXE) su di un PC:

Segnalibro Aprire un prompt del DOS:

Segnalibro Creare una directory:

Segnalibro Creare un'icona per un programma, in Windows 3.x: basta selezionare il gruppo (finestrella) in cui si vuole posizionare l'icona, quindi selezionare Nuovo nel menu File, scegliere Programma, quindi cliccare su OK. Comparirà una finestra nella quale si dovrà indicare:

Selezionando OK dopo aver inserito le informazioni suddette, la vostra icona dovrebbe comparire nel gruppo desiderato; potete cambiarne la posizione all'interno del gruppo trascinandola con il mouse. Potete anche creare nuovi gruppi in cui porre le vostre icone, compiendo la stessa procedura ma selezionando Gruppo invece di Programma.
Notate che l'icona è indipendente dal programma: cancellare l'icona - ad esempio selezionandola, premendo una sola volta il bottone sinistro del mouse, e premendo il tasto Canc - non significa eliminare il programma dall'hard disk!

Segnalibro Creare un collegamento per un programma, in Windows 95: (in Windows 95, un collegamento posto sul desktop corrisponde ad una icona)

Anche i collegamenti sono indipendenti dai file, e sono memorizzati sull'hard disk sotto forma di un piccolo file con estensione .LNK; per aggiungere o togliere un collegamento dal desktop, basta creare o cancellare i file .LNK posti nella sottodirectory Desktop della directory di Windows 95!

Segnalibro Creare una voce nel menu Avvio o nei suoi sottomenu, in Windows 95:

Sempre dal quadro Applicazioni del menu Avvio, tramite il pulsante Rimuovi, è possibile eliminare voci o cartelle dal menu.
Le voci di menu sono anch'esse fisicamente costituite da file .LNK, mentre i vari menu e sottomenu corrispondono alla directory Menu Avvio, contenuta nella directory di Windows, e alle sue sottodirectory. Anche qui, quindi, è possibile creare o cancellare menu o voci di menu creando o cancellando directory e file .LNK!

Dopo queste precisazioni, vediamo ora quali sono le operazioni da compiere per installare un programma contenuto in un archivio (autoscompattante o no, come abbiamo detto parlando dei modi di archiviazione del software su Internet), anticipando che, anche per i programmi per Windows, è comodo eseguire le operazioni seguenti dalla riga di comando del DOS, eventualmente aprendo un prompt del DOS da Windows:

  1. Creare sull'hard disk una directory temporanea, ossia una directory che servirà soltanto per la procedura di installazione, con un nome qualsiasi;
  2. Scompattare l'archivio nella directory temporanea; se l'archivio è autoscompattante, basta copiarlo o spostarlo nella directory temporanea e quindi eseguirlo; altrimenti bisogna seguire le istruzioni relative al programma di scompattazione da usare. Dal prompt del DOS, è solitamente possibile specificare la directory in cui scompattare l'archivio: ad esempio, per scompattare in c:\pippo l'archivio autoscompattante programma.exe posto in un dischetto messo nel drive A:, basta scrivere nella riga di comando: a:\programma c:\pippo.
  3. Leggere il file README.TXT (o nomi simili) posto nella directory temporanea: solitamente dopo la scompattazione si creano file di istruzioni che l'utente può leggere. In questo caso, le indicazioni date dall'autore del programma saranno ovviamente molto più precise e calzanti di quelle incluse in questa guida, per cui vi conviene seguirle. In caso però non riusciate a trovare istruzioni soddisfacenti, proseguite pure con questo elenco.
  4. Capire se il contenuto della directory temporanea è un dischetto di installazione oppure il programma vero e proprio. Con il DOS, basta dare il comando dir /p ed esaminare il contenuto della directory; con Windows, conviene usare File Manager o Gestione Risorse. Se vi sono file eseguibili denominati SETUP.EXE, INSTALL.EXE o INSTALL.BAT o qualcosa di simile, solitamente si tratta di un dischetto di installazione; nel caso opposto, vi sarà uno o più file eseguibili con il nome del programma stesso. Nel caso che il contenuto della directory sia il programma vero e proprio, passate al punto 6, altrimenti proseguite pure.
  5. Eseguire il programma di installazione, solitamente denominato INSTALL o SETUP; può darsi, se dovete installare un programma per Windows, che il DOS vi risponda che "il programma richiede Windows", per cui dovrete caricare Windows (oppure, se siete in un prompt del DOS aperto da Windows, tornarvi con il comando exit) ed eseguire il programma da lì, stando attenti ad indicare come directory in cui installare il programma una directory diversa da quella "provvisoria". A questo punto, l'installazione dovrebbe essere completata automaticamente dal programma di installazione; potete quindi passare al punto 9.
  6. Controllare che effettivamente il programma funzioni senza ulteriori installazioni, provando ad eseguirlo (da DOS o da Windows, a seconda del sistema operativo che richiede). Se lavorate da Windows 3.x ed il programma è un programma di comunicazione per Internet, non dimenticate di far partire Winsock prima di lanciarlo! (Potrebbe non essere necessario, ma ad ogni buon conto...)
  7. Spostare il contenuto della directory nella sua posizione definitiva - sempre che non vi vada bene tenerlo nella directory temporanea! - ad esempio tramite File Manager, Gestione Risorse o tramite il comando move del DOS. Ad esempio, per creare la directory c:\program\wsprog e spostarvi il contenuto di c:\pippo, dal DOS basta entrare in c:\pippo e digitare
    md c:\program\wsprog
    move *.* c:\program\wsprog
    
    Questo punto non è strettamente necessario, ma è molto consigliato scompattare gli archivi in directory temporanee con un nome qualsiasi e posizionare invece i programmi in directory organizzate gerarchicamente in modo logico e con nomi significativi.
  8. Creare un'icona, un collegamento o una voce di menu per il programma, a seconda che stiate usando Windows 3.x o 95. Ovviamente, questo punto non è necessario se il programma è per DOS!
  9. Cancellare il contenuto della directory temporanea; da DOS, ad esempio, per cancellare il contenuto di c:\pippo bisogna entrare nella directory "genitore" (quella immediatamente superiore; nel caso di c:\pippo, è c:\; nel caso di c:\program\wsprog è c:\program) e digitare deltree pippo. Con File Manager o Gestione Risorse, basta selezionare la directory e premere Canc (solitamente vi sarà chiesta conferma). Fate attenzione, nel caso che vogliate conservare l'archivio originale da cui è stato estratto il programma, a non cancellarlo dalla directory temporanea senza averne una copia da qualche parte.
È tutto! Ovviamente ogni programma avrà le sue particolarità, ma la procedura di installazione sarà sempre più o meno quella indicata.


Segnalibro 16.4. Che cos'è un numero di versione? Come si può capire quanto un programma sia aggiornato?

La maggior parte dei programmi e dei documenti distribuiti su Internet in modo freeware o shareware viene continuamente aggiornata dagli autori, ad un ritmo molto più frequente di quanto avviene normalmente per il software distribuito nei negozi. Per questo motivo diventa fondamentale saper distinguere tra le varie versioni dei programmi.

A questo scopo, ogni versione di ciascun programma è solitamente identificata da un numero di versione, a sua volta formato da una serie di due o tre numeri separati da punti. Tali numeri hanno diversa importanza: il più a sinistra (major version number) è il più significativo, mentre gli altri (minor version numbers) sono, procedendo da sinistra verso destra, sempre meno importanti. Ogni volta che l'autore produce una nuova versione, essa viene identificata da un nuovo numero di versione, ottenuto dal precedente incrementando di uno uno dei numeri, scelto a seconda dell'importanza delle modifiche apportate: tanto più profonde e significative sono le modifiche, tanto più importante (ossia, a sinistra) è il numero incrementato. Dopo questa operazione, vengono anche azzerati tutti i numeri posti sulla destra di quello incrementato.

Per maggiore chiarezza, consideriamo il caso dell'antivirus VirusScan, e supponiamo di disporre della versione (ormai decisamente obsoleta) che porta il numero 2.2.9: quale sarà il numero della successiva versione? Se la versione successiva avrà subito modifiche molto marginali - ad esempio, il programma non sarà stato modificato, ma semplicemente sarà stata aggiornata la lista dei virus riconosciuti - essa porterà il numero 2.2.10; se vi saranno state modifiche più rilevanti, ad esempio con la correzione di qualche errore nel programma, essa porterà il numero 2.3.0; se invece il programma sarà stato rivisto in profondità, ad esempio modificando le modalità d'uso o il sistema di individuazione dei virus, essa porterà il numero 3.0.0 (o, più brevemente, 3.0: solitamente gli zeri finali si sottintendono, ad eccezione dello zero posto in seconda posizione, per cui ad esempio la versione 1.1.0 si indicherà brevemente come 1.1, mentre la versione 1.0 rimarrà indicata come 1.0, e sarà seguita dalla 2.0, dalla 1.1 oppure dalla 1.0.1).

Esistono molte varianti a questo schema. Alcuni autori sostituiscono il terzo numero con una lettera, per cui, ad esempio, invece della sequenza di versioni "1.1, 1.1.1., 1.1.2..." si avrà "1.1, 1.1a, 1.1b...". Molti omettono il punto tra il secondo e il terzo numero, per cui la stessa sequenza potrebbe essere numerata come "1.1, 1.11, 1.12...". Normalmente, quando si usano numeri con più di una cifra, si sta procedendo con una numerazione di questo tipo: sono pochi i programmi che utilizzano la notazione a tre punti o numeri di versione minore superiori a 9. I meno ordinati mescolano i vari sistemi, per cui ad esempio nel 1996 si sono succedute le versioni di Netscape 1.1, 1.12, 1.2, 1.2N, 1.22, 2.0, 2.01 !! Spesso vi sono dei "buchi" nella numerazione: càpita talvolta di completare e numerare una nuova versione di un programma e di accorgersi, prima di pubblicarla ufficialmente (releasing) e di diffonderla su Internet, che essa necessita di ulteriori modifiche: in questo caso si provvederà a realizzare una nuova versione del programma con un nuovo numero, che non sarà quindi immediatamente consecutivo all'ultimo ufficialmente diffuso sulla rete.

Per confrontare tra loro due versioni, occorre quindi confrontare per primo il numero più a sinistra; se è diverso, la versione più recente è quella con il numero più alto; se è uguale, invece, si passa a confrontare il secondo numero, e così via. Come visto, vi può essere qualche ambiguità nel confronto del secondo numero: ad esempio, tra le due versioni 1.2 e 1.11 non è facile stabilire quale sia la più recente; solitamente sarà la 1.2, ma l'autore potrebbe anche aver seguito una numerazione del tipo "1.0, 1.1, 1.2, 1.3... 1.9, 1.10, 1.11..." e in questo caso la più recente sarebbe la 1.11.

Spesso vengono diffuse sulla rete le cosiddette beta version (versioni beta), ossia versioni non definitive del programma, sufficientemente funzionanti ma contenenti ancora errori. In questo modo, l'autore può godere di un grande numero di persone che scaricano e testano il programma, contribuendo all'eliminazione dei problemi residui; in cambio, le versioni beta sono solitamente del tutto gratuite, anche se accompagnate da una data di scadenza. Tali versioni sono normalmente indicate posponendo al numero di versione che contraddistinguerà la versione definitiva la lettera b (beta) seguita da un numero progressivo. Ad esempio, la versione 2.0 ufficiale di Netscape è stata preceduta nell'ordine dalle versioni 2.0b1, 2.0b2... 2.0b6. In alternativa, quando non è ancora stata completata la prima versione definitiva del programma, le beta version vengono contrassegnate da un major version number pari a zero: ad esempio, le prime versioni ufficialmente pubblicate di questa guida, poichè essa non era ancora completa rispetto alle intenzioni dell'autore, sono state contrassegnate dai numeri 0.9.2, 0.9.3, 0.9.4... Oltre alle beta version si possono talvolta incontrare delle alpha version (versioni alfa), contraddistinte dalla lettera a (alfa, es. 2.0a4); si tratta di versioni precedenti rispetto alle beta, e di solito pesantemente incomplete. Normalmente, le versioni alfa sono soltanto ad uso dell'autore del programma; si passa dalle versioni alfa alle beta quando egli ritiene che il programma, pur se non definitivo, sia giunto ad uno stadio di completamento tale da poter essere diffuso perlomeno ad un certo numero di volontari che si occuperanno di provarlo e trovare gli errori rimasti.

Il numero di versione di un programma che si possiede viene spesso visualizzato quando lo si esegue; solitamente può anche essere ricavato da file README.TXT o FILE_ID.DIZ, posti nella directory del programma, o, per i programmi per Windows, richiamando l'opzione About... (in italiano, Informazioni su...) nel menu Help (o talvolta nel menu File). In questi casi, spesso il numero di versione è accompagnato dalla data, che permette di risalire all'effettiva vecchiaia della versione del programma. Nella documentazione è spesso specificato un sito FTP o una pagina WWW "ufficiale" in cui si può trovare la versione più aggiornata del programma. Se sono trascorsi almeno 6 - 9 mesi dalla pubblicazione della versione di cui disponete, specialmente se si tratta di un programma discretamente complesso (che quindi può presentare molti naturali miglioramenti) e se l'autore ha dichiarato di voler continuare a migliorarlo, è probabile che sia disponibile una versione più recente. Per certi programmi - ad esempio gli antivirus - è il caso di procurarsi la versione più recente almeno ogni tre mesi.

Spesso il numero di versione è accompagnato o sostituito dalla data di pubblicazione della versione stessa: in questo modo potrete subito capire quanto è vecchio il programma. Ricordate però che nei paesi anglosassoni il mese e il giorno sono invertiti: la data 4/5/97, che in Italia corrisponde al 4 maggio 1997, nei paesi anglosassoni è il 5 aprile 1997. Per i programmi in inglese, quindi, le date vanno normalmente interpretate in questo secondo modo.

Infine, una notazione ortografica: spesso si usa utilizzare una x per indicare "qualsiasi numero". Ad esempio, la dizione "Windows 3.x" indica tutte le versioni di Windows che hanno 3 come numero di versione principale, ossia l'insieme delle versioni 3.0, 3.1 e 3.11.


Segnalibro 16.5. Perchè alcune installazioni mi invitano a "reperire altrove il file xxx.DLL"?

I programmi per Windows sono solitamente composti da un file eseguibile e da un insieme di file DLL (Dynamic Link Library), ossia librerie di codice che possono essere utilizzate da uno o più programmi eseguibili. Vi succederà spesso di leggere, nelle istruzioni di installazione di programmi per Windows reperiti su Internet, che "il programma necessita per funzionare del file xxx.DLL, che non viene fornito insieme al programma". Su Internet, difatti, il tempo (di scaricamento dei programmi) è denaro: pertanto, alcune grosse librerie che vengono utilizzate da molti programmi diversi non vengono inserite nell'archivio di distribuzione di ciascuno di essi, ma viene lasciato all'utente il compito di procurarsele una volta per tutte e di installarle (solitamente si tratta di un file .DLL che va copiato all'interno della directory SYSTEM posta all'interno della directory in cui è installato Windows, es. C:\WINDOWS\SYSTEM).

Alcune delle più comuni librerie di questo tipo sono:

Alcuni siti mantengono un archivio di queste librerie: ad esempio potrete trovarle nell'archivio di software della presente guida, agli indirizzi http://www.poli.studenti.to.it/~bertola/ftp/winutil/ o http://www.polito.it/~bertola/ftp/winutil/.


Segnalibro 16.6. Quali sono i principali formati in cui sono archiviati immagini e suoni su Internet?

Esiste un grandissimo numero di formati per la memorizzazione di immagini, animazioni e suono; tuttavia, sulla rete si sono affermati alcuni standard di fatto per permettere una facile diffusione e fruizione dei dati. E' allora utile conoscere quali sono i formati più comuni e che tipo di dati contengono; per riconoscere altri formati meno comuni si può consultare l'appendice contenente l'elenco delle estensioni relative ai vari tipi di file.


Leggi la seconda parte del sedicesimo capitolo

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