Usenet Death Penalty FAQ ======================== Versione 1.1 - 4/11/1998 a cura di Vittorio Bertola - v.bertola(a)bertola.eu.org INDICE ------ (+) = Modificato rispetto alla versione precedente (*) = Nuovo di questa versione 0. (+) PREMESSA 1. CONCETTI GENERALI 1.1. (+) Cos'e' la Usenet Death Penalty (UDP)? Che conseguenze ha? 1.2. (+) In quali casi si applica la UDP? 1.3. Chi decide di applicare la UDP? 1.4. (+) Esistono precedenti di UDP? 1.5. (+) Che cos'e' lo spam? Perche' va combattuto? 1.6. Chi obbliga i provider a combattere lo spam? 1.7. Quali altre forme di lotta allo spam possono colpire il mio provider? 2. ASPETTI DI SOSTANZA 2.1. (+) Io sono soltanto un incolpevole utente: perche' devo essere punito? 2.2. (+) Non esistono alternative meno pesanti alla UDP? Non basterebbe identificare i responsabili e togliere loro l'accesso a Usenet? 2.3. (*) Lo spam non mi sembra un gran problema! Perche' bloccare i post di migliaia di persone per quattro messaggi che si possono tranquillamente ignorare? 2.4. (+) Ma io pago il mio abbonamento e ho diritto alle news: non state violando un mio diritto? 2.5. Che diritto ha un singolo news-adm di bloccare i messaggi di un intero provider? 2.6. (+) In questo modo mi impedite di dire la mia al mondo: non mi state censurando? 2.7. Perche' volete farmi cambiare provider? La UDP non e' concorrenza sleale? 2.8. (*) Se anche decidessi di cambiare provider, come faccio ad essere sicuro che non scattera' una UDP contro il mio nuovo provider? 2.9. Ma la UDP non va contro lo spirito pluralista e cooperativo della rete? 2.10. Ma la UDP non e' una punizione totalitaria, antidemocratica, assolutamente eccessiva? 2.11. (*) Ma Usenet e' un servizio pubblico: non e' illegale interromperlo? 2.12. (*) Se non esistono leggi che dichiarino illegale lo spam, chi autorizza i promotori della UDP a ergersi a "polizia" di Usenet? 2.13. La UDP non e' controproducente, spingendo gli utenti dei provider colpiti ad abbandonare le news? 2.14. La UDP non andrebbe applicata soltanto ai piccoli provider, in modo da danneggiare un numero ridotto di utenti? 2.15. Perche' i gestori delle gerarchie o i moderatori dei gruppi non protestano contro la UDP? 2.16. Noi utenti non possiamo fondare un movimento di protesta contro la UDP e fare pressione sui suoi organizzatori? 2.17. (+) In sostanza, qual e' il vero obiettivo della UDP? Come posso far si' che il blocco finisca? 3. ASPETTI TECNICI 3.1. (+) Il mio provider e' stato colpito da UDP. Posso ancora partecipare ai newsgroup e come? 3.2. Come faccio a protestare con il mio provider? 0. (+) Premessa =============== Questo documento nasce in un momento di grandi polemiche relative alla possibile applicazione di una UDP contro TIN, il maggior provider italiano. Esso non e' stato realizzato da alcuna delle parti in causa e non ha quindi lo scopo di sostenere tale decisione o di contrastarla, ma semplicemente quello di rendere piu' chiaro a tutti che cosa sia una UDP, come funzioni e quali siano i motivi che tradizionalmente la giustificano, motivi che spesso possono apparire oscuri e incomprensibili. Naturalmente, poiche' il punto di vista "classico" e' che la UDP, in certe condizioni, e' un provvedimento decisamente opportuno, in questo documento troverete una preponderanza di argomentazioni ad essa favorevoli. 1. Concetti generali ==================== 1.1. (+) Cos'e' la Usenet Death Penalty (UDP)? Che conseguenze ha? -------------------------------------------------------------- La UDP e' un provvedimento preso da uno o piu' gestori di news server (piu' brevemente detti "news-adm") nei confronti di uno o piu' altri server, sui quali grava la responsabilita' di non combattere la diffusione di materiale pubblicitario spedito "a tappeto" (spam), o piu' in generale le violazioni della netiquette. Il provvedimento non e' diretto quindi agli utenti del provider a cui appartiene il server, ma al suo gestore e quindi al provider stesso, colpevole di non difendere la netiquette; inoltre, il suo scopo principale non e' quello di punire il provider e i suoi utenti, ma quello di difendere gli utenti del proprio server dagli abusi effettuati tramite il server incriminato. In pratica, i news-adm che aderiscono alla UDP configurano i propri server in modo da rifiutare tutti i messaggi che abbiano attraversato il server sanzionato. Come conseguenza, tutti i post diretti a gruppi non moderati ed effettuati attraverso tale server vengono bloccati: se tutti i server circostanti applicano la UDP, i messaggi spediti attraverso il server sanzionato non si diffondono, e restano visibili esclusivamente agli utenti di quel server. Non vi e' invece alcun blocco nel senso opposto: i messaggi spediti attraverso altri server vengono regolarmente consegnati anche al server sanzionato. I messaggi diretti a gruppi moderati seguono tecnicamente un'altra procedura, e non vengono bloccati, a meno che il moderatore del gruppo non decida autonomamente di applicare la UDP bloccando i messaggi spediti attraverso il server sanzionato. La punizione e' quindi soltanto contro il server: tutti gli utenti del provider sanzionato possono continuare a partecipare a Usenet utilizzando altri server che permettano loro l'accesso, oppure i gateway mail<->news (come Mailgate) o web<->news (come Dejanews). Naturalmente, tanto piu' il comportamento del provider sanzionato e' censurabile, tanto piu' i server pubblici o i gateway possono considerare l'opportunita' di non accettare i post degli utenti di tale provider, anche visto il costo che comporta l'offrire un servizio di questo tipo se gli utenti del provider sono molti. In alternativa a questa versione di UDP (detta "passiva", perche' ogni server si limita a rifiutare i post sul proprio server senza cercare di influenzare il loro viaggio verso altri server) ne esiste un'altra ancora piu' pesante, detta "attiva": essa consiste nello spedire messaggi di cancellazione per tutti i post provenienti dal provider sanzionato. Sebbene ogni news server sia libero di accettare o meno le richieste di cancellazione (che sono facilmente individuabili e distinguibili dalle altre), e quindi l'emissione dei messaggi di cancellazione non implichi automaticamente l'eliminazione a tappeto dei post da tutti i server, di fatto tale eliminazione e' l'effetto che si ottiene: per questo motivo una buona parte di quelli che sostengono la validita' della UDP passiva non concordano invece con la legittimita' di quella attiva. 1.2. (+) In quali casi si applica la UDP? ----------------------------------------- La UDP non e' una punizione contro il fatto che, attraverso un dato news server, vengano postati spam, troll o altri messaggi che violano la netiquette: questo e' un fatto inevitabile per qualsiasi server, e lo sara' sempre di piu' con l'aumento del numero degli utenti. La UDP e' invece una punizione contro il fatto che il provider interessato non agisca attivamente per reprimere questi fenomeni, richiamando i responsabili, chiudendo gli account degli spammer, e configurando il proprio server in modo da non prestarsi ad abusi di vario tipo. Esistono alcune misure semplicissime che richiedono dieci minuti di tempo e che possono ridurre di molto la possibilita' di effettuare abusi tramite un server: il non volerle realizzare, neanche dopo ripetute richieste e prove degli abusi stessi, e' considerato un evidente segno di cattiva volonta' - anche perche' le persone che violano di proposito la netiquette per fini commerciali o per provocare danno ad altri tendono a scegliere con cura i server utilizzati e a concentrarsi su quelli che non puniscono i cattivi comportamenti. Riassumendo per maggior chiarezza: la causa che determina l'attivazione di una UDP non e' l'esistenza di spam, ma l'indisponibilita' assoluta e totale a contrastarlo. 1.3. Chi decide di applicare la UDP? ------------------------------------ La UDP non e' decisa dai gestori di una gerarchia (anche perche' riguarda tutti i gruppi e non soltanto quelli di una data gerarchia) e ancor meno dai moderatori dei gruppi moderati. La UDP e' decisa autonomamente da ogni singolo news-adm, che, essendo responsabile di offrire un servizio di qualita' ai propri utenti, e non potendo vagliare uno per uno i messaggi provenienti dai server su cui si concentrano gli abusi, puo' ritenere opportuno bloccare tutti i messaggi per proteggere e salvaguardare i propri utenti dagli abusi stessi. La UDP e' quindi una misura di protezione per i propri utenti, piu' che una punizione per gli utenti altrui. E' quindi ogni singolo amministratore di server (o, per i gruppi moderati, ogni singolo moderatore) che deve decidere se concorda con la UDP e se la vuole applicare. E' abbastanza probabile che non tutti i server applichino la UDP, e che quindi soltanto una parte dei server non riceva i post provenienti dal server sanzionato. 1.4. (+) Esistono precedenti di UDP? ------------------------------------ In Italia, non ancora (la proposta UDP contro TIN sarebbe la prima della storia). Comunque, esistono vari precedenti di UDP negli Stati Uniti, anche contro provider di grandi dimensioni (i piu' noti sono UUNet, Netcom e Compuserve). Si tratta quindi di un provvedimento gia' sperimentato che, nei casi precedenti, ha dimostrato una buona efficacia: la UDP piu' lunga della storia (contro UUNet) duro' sei giorni, prima che UUNet decidesse di cambiare completamente politica contro lo spam. 1.5. (+) Che cos'e' lo spam? Perche' va combattuto? --------------------------------------------------- Per "spam" si intende un messaggio, tipicamente pubblicitario, che viene spedito a tappeto su decine di gruppi di discussione, o a centinaia di persone via e-mail, senza che esso rientri nell'argometno di discussione dei gruppi, o che le persone che lo ricevono l'abbiano richiesto. Nella vita reale succede abbastanza spesso di ricevere "posta spazzatura" nella propria casella di posta "reale". Il problema e' pero' che, sulla rete, spedire posta spazzatura e' facile ed economico: per questo motivo, se essa non venisse repressa, tutte le caselle di posta e i gruppi di discussione sarebbero inondati di messaggi inutili e fuori tema, rendendo sostanzialmente introvabili i messaggi "seri" e impossibile il loro uso corretto. Inoltre, a differenza di quanto avviene con la posta tradizionale, la spedizione e la consegna di un e-mail ha un costo che non e' sostenuto dal mittente, ma dal ricevente (ad esempio il costo di scaricare il messaggio via modem o di avere una mailbox abbastanza capiente da contenere tutta la posta). Le stesse motivazioni si possono estendere ad altre forme di violazione della netiquette: si tratta di atti che tendono a rendere impossibile la comunicazione e la libera discussione sulla rete, rendendo invivibile il gruppo (come per i "flooder", ossia persone che intasano il gruppo con centinaia di messaggi privi di senso allo scopo di impedirne la lettura). 1.6. Chi obbliga i provider a combattere lo spam? ------------------------------------------------- Sostanzialmente nessuno. In teoria, per possedere un dominio .it e' necessario vincolarsi a garantire il rispetto della netiquette, ma l'autorita' che gestisce i domini .it sembra piu' interessata ad incassare i soldi delle registrazioni piuttosto che a far rispettare tale vincolo. Sebbene esistano alcuni articoli di legge che potrebbero probabilmente colpire alcune delle violazioni alla netiquette, finora non esistono chiari precedenti legali in tal senso, e non si ha notizia di casi legali in merito. Per questo motivo, la principale arma per costringere i provider a far rispettare la netiquette e a non contribuire alla degenerazione della rete e' data proprio da provvedimenti di altri provider, come la UDP, oltre che dalla scelta responsabile degli utenti, che dovrebbero privilegiare i provider seri rispetto a quelli che pur di vendere un abbonamento in piu' non controllano neanche l'identita' di chi acquista l'accesso (facendo la gioia, tra l'altro, di chi desidera collegarsi in rete per fini non proprio legali). E' necessario rendersi conto che la rete e' un vero e proprio "organismo" dall'equilibrio mutevole e molto delicato, attualmente privo di vere forme di autogoverno e di controllo, e che puo' facilmente autodistruggersi (si veda ad esempio la gerarchia di newsgroup alt.*, ormai quasi del tutto inutilizzabile a causa dello spam). Comunque, quasi tutti i provider inseriscono nei contratti le clausole che vincolano l'utente al rispetto della netiquette e permettono al provider di rescindere senza rimborso e senza preavviso il contratto in caso di comportamenti scorretti. Le armi quindi esistono: basta che il provider le voglia usare. 1.7. Quali altre forme di lotta allo spam possono colpire il mio provider? -------------------------------------------------------------------------- Esiste un analogo della UDP che riguarda l'e-mail: varie entita' hanno cominciato a stilare liste di provider che non intervengono contro lo spam, e a rifiutare tutte le mail provenienti da tali domini. Al momento il maggiore provider italiano, TIN, figura gia' in molte di queste liste. Siccome ogni mese aumenta il numero di provider che utilizzano queste liste per filtrare la posta spazzatura, e' probabile che entro breve per gli utenti dei provider inseriti in queste liste diventi praticamente impossibile comunicare via mail verso l'estero. 2. Aspetti di sostanza ====================== 2.1. (+) Io sono soltanto un incolpevole utente: perche' devo essere punito? ---------------------------------------------------------------------------- Innanzi tutto, la punizione non e' diretta all'utente, ma al suo provider: l'utente puo' continuare a partecipare ai newsgroup attraverso altri server. Comunque, e' innegabile che sia difficile cambiare server, specialmente per un utente non molto esperto e specialmente senza la collaborazione dell'assistenza del provider. Tuttavia, non sono state trovate negli anni alternative ragionevoli alla UDP, nel caso in cui tutte le normali procedure (vedi 2.2) falliscano; soprattutto, e' importante che gli utenti dei provider poco seri si rendano conto che la scelta del provider non va effettuata considerando solo gli aspetti economici, ma anche il comportamento del provider stesso. Se il provider viene colpito da provvedimenti come la UDP e, di conseguenza, offre un servizio scarso o nullo, la colpa e' soltanto del provider stesso. Per chiarire meglio questo punto, faremo un paragone: il news server del vostro provider e' l'equivalente di un pullman di una societa' di trasporti. Cosi' come il news server trasporta i vostri messaggi verso il server di un altro utente, il pullman trasporta il vostro corpo in un altro luogo. Supponete che la societa' di trasporti X vi venda il biglietto per trasportarvi come ospite ad una splendida festa in una gigantesca villa, tanto gigantesca da ospitare qualche decina di migliaia di persone (piu' o meno quanti sono gli utenti Usenet in Italia, tanto per capirci), allettandovi con la prospettiva di conoscere un sacco di persone con cui chiacchierare e fare amicizia. Voi pagate il biglietto, prendete il pullman, e arrivate alla villa... ma proprio sulla soglia, arriva il padrone della villa con l'aria arrabbiata e vi caccia fuori, dicendo "Ho detto mille volte a quelli della X che io non avrei piu' accolto la gente che arriva dai loro pullman, visto che regolarmente sputa, fa la pipi' sul tappeto e si frega l'argenteria." A questo punto, di chi e' la colpa: del padrone di casa o della societa' di trasporti? Anche se voi siete degli incolpevoli utenti del pullman, gli unici con cui potete prendervela sono quelli che vi hanno venduto il biglietto, magari a caro prezzo, promettendovi di portarvi a una festa a cui non avevano la possibilita' di farvi entrare (e magari lo sapevano pure a priori). Il punto e' quindi che il proprietario di ogni server di Usenet (che, piu' precisamente, potrebbe essere paragonata ad un insieme di ville in festa tra cui la gente circola liberamente, in cui esistono quindi moltissimi padroni di casa tra di loro indipendenti), dovendo agire affinche' la festa nella propria villa riesca al meglio, ha tutto il diritto di tenere fuori gli ospiti indesiderati... se non altro perche' la villa e' sua. 2.2. (+) Non esistono alternative meno pesanti alla UDP? Non basterebbe identificare i responsabili e togliere loro l'accesso a Usenet? ------------------------------------------------------------------------ Per prima cosa, e' di fatto impossibile "cancellare solo lo spam": sebbene esistano sistemi automatici che cancellano i messaggi ripetuti in un numero eccessivo di copie (e che quindi sono certamente spam), per poter essere certi di eliminare tutto lo spam sarebbe necessario che una persona esaminasse tutti i post di Usenet uno per uno, il che e' chiaramente impossibile. Per questo motivo, la normale forma di lotta allo spam, proprio come ci si aspetta, consiste nel punire a posteriori soltanto i responsabili dei messaggi illegittimi. Sfortunatamente, pero', l'unica entita' con un contratto in mano, e quindi autorizzata ad agire contro un utente anche dal punto di vista legale, e' il provider dell'autore dei messaggi, che oltretutto e' l'unico ad avere accesso ai log dei propri sistemi e quindi a poter fornire elementi e prove per l'identificazione del responsabile. E' quindi assolutamente impossibile intervenire contro gli spammer senza una minima collaborazione del provider (perlomeno la disponibilita' a leggere e rispondere ad un indirizzo per la segnalazione degli abusi - solitamente postmaster@provider.it e/o abuse@provider.it -, ad esaminare i log ed a intervenire con i propri utenti piu' incalliti). Per questo motivo, quando il provider si rifiuta ripetutamente di intervenire, o non da' alcun segno di vita agli indirizzi sopra riportati, mentre continuano ad avvenire ripetuti e gravi episodi di spam proveniente dai suoi server, non esistono piu' alternative alla UDP. O meglio, finora nessuno le ha trovate: se qualcuno ha proposte in merito, tecnicamente e praticamente applicabili, si faccia avanti. 2.3. (*) Lo spam non mi sembra un gran problema! Perche' bloccare i post di migliaia di persone per quattro messaggi che si possono tranquillamente ignorare? --------------------------------------------------------------------------- Dal punto di vista dell'utente medio che legge due o tre gruppi nella gerarchia italiana, lo spam si risolve in quattro o cinque messaggi alla settimana che si possono benissimo ignorare - o, per i perfezionisti, rendere invisibili tramite filtri del proprio news-reader. Ci si chiede quindi dove stia questo gran problema. Il problema diventa evidente se si considerano le cose nell'insieme, e se ci si mette quindi dal punto di vista di chi deve far funzionare il sistema: gli amministratori dei news server. Ogni news server deve ricevere e ritrasmettere ogni giorno messaggi news per centinaia di megabyte: questo significa che chi li mette in piedi deve sostenere costi non indifferenti in termini di banda a disposizione del server, di hard disk, di CPU, di manutenzione. Inoltre, dato che lo spazio su hard disk del server e' finito, ogni messaggio di spam "ruba" spazio ai normali messaggi, costringendo ad esempio il server a ridurre il tempo di permanenza degli articoli prima di cancellarli perche' vecchi. Se anche solo un messaggio su 20 e' spam, il news server spreca il 5% della propria banda (che in Italia costa decine o centinaia di milioni l'anno), e puo' rappresentare quindi un costo di molti milioni - tutto per un servizio che normalmente viene considerato poco importante e su cui pochi provider sono disponibili ad investire. Ma soprattutto, e' un problema di tendenza: se non si pone uno stretto freno al fenomeno ora, quando - almeno in Italia - e' ancora controllabile, si rischia di ritrovarsi tra qualche mese con la situazione della gerarchia alt.*, in cui, nella maggior parte dei gruppi, compaiono decine e decine di messaggi di spam al giorno, rendendo di fatto inutilizzabili i newsgroup. 2.4. (+) Ma io pago il mio abbonamento e ho diritto alle news: non state violando un mio diritto? ------------------------------------------------------------------------ Non tutti i contratti di abbonamento prevedono Usenet tra i servizi garantiti per contratto. Comunque, ammettiamo che il vostro contratto lo preveda. In ogni caso, il rapporto contrattuale e' tra voi e il provider: se il servizio non vi viene fornito, l'unico che potete chiamare in causa e' il provider che si e' impegnato a fornirvelo, visto che certamente il vostro contratto non prevede che voi abbiate il diritto di scrivere sui news server altrui. I problemi di "approvvigionamento news" del provider non riguardano ne' voi ne' il vostro contratto: il fatto che il provider non possa fornire le news per motivi indipendenti dalla propria volonta' non giustifica la mancata fornitura del servizio (a meno che il contratto non dica diversamente). In sostanza, e' vero che, se le news sono previste nel contratto di abbonamento, il diritto contrattuale alla fornitura delle news sta venendo violato, ma e' anche vero che l'unico responsabile della violazione e' il provider e non l'ente terzo che decida di applicare la UDP. 2.5. Che diritto ha un singolo news-adm di bloccare i messaggi di un intero provider? --------------------------------------------------------------------------- Il news-adm, cosi' come il costo di installazione e di mantenimento del news server, e' pagato da un provider o da un ente connesso a Internet per offrire il servizio delle news ai propri utenti. L'unica entita' a cui il news-adm deve rispondere e' quindi proprio quella che lo paga e che sopporta i costi del servizio: se per fornire un buon servizio agli utenti locali e' opportuno bloccare i post provenienti da un altro server, il news-adm ha non solo il diritto, ma il dovere di farlo. Si noti comunque che il news-adm non impedisce la circolazione dei messaggi provenienti dal provider sanzionato, ma impedisce soltanto che essi arrivino ai propri utenti locali (inclusi eventualmente altri server circostanti che si affidino a lui per ottenere il flusso delle news). Il risultato del blocco totale dei post del provider sanzionato e' raggiunto soltanto se tutti i news-adm concordano con la UDP e la applicano, ossia soltanto come somma di singoli provvedimenti locali e tra loro indipendenti. Sebbene possa esistere un coordinamento tra i vari server per applicare contemporaneamente la UDP, nessun news-adm puo' in alcun modo costringere un altro news-adm ad applicare il blocco. 2.6. (+) In questo modo mi impedite di dire la mia al mondo: non mi state censurando? ------------------------------------------------------------------------- No, naturalmente. E' come dire che se un rivenditore di giornali decide di non vendere le riviste distribuite da una agenzia di distribuzione che gli sta antipatica (o che applica una politica di prezzi e servizi non conveniente) allora sta censurando le riviste che non vende. Un edicolante (cosi' come un news-adm) ha tutto il diritto di decidere se vendere o non vendere nel proprio negozio (news server) tutti i fumetti, tutte le riviste pornografiche o tutte le enciclopedie a fascicoli: eventualmente, se applica una politica particolarmente strana o non condivisibile, saranno i suoi clienti a cambiare edicola (provider). Si potrebbe forse parlare di censura se la scelta di ospitare o meno i messaggi fosse legata al loro contenuto. Ma in questo caso e' meramente una scelta di "politica commerciale", indipendente dal contenuto dei messaggi. Paradossalmente, proprio perche' *tutti* i messaggi vengono cancellati indipendentemente dal loro contenuto non si puo' parlare di censura, che comunemente si identifica con l'impedire la diffusione di idee ed opinioni con cui non si e' d'accordo. 2.7. Perche' volete farmi cambiare provider? La UDP non e' concorrenza sleale? ---------------------------------------------------------------------- Nessuno vuole obbligare nessuno a cambiare provider. Tuttavia, come detto, la scelta di un provider (cosi' come quella di un qualsiasi fornitore) implica l'accettazione del servizio che egli offre. Se il provider e' cosi' poco serio da non impegnarsi per il rispetto della netiquette, ci si puo' aspettare che il servizio che offre sia di scarsa qualita', ad esempio con un news server isolato dal resto del mondo. Voi potete cambiare provider se non vi piace il servizio che il provider offre; se vi piace, potete rimanere da lui. Non si tratta neanche di concorrenza sleale, perche' l'applicazione della UDP e' una scelta indipendente di ogni singolo server, e anche perche' molti news server sono proprieta' di enti pubblici o comunque di entita' che non hanno interessi commerciali nella vendita di accessi a Internet. Il bando nei confronti del server del provider non e' assoluto, immotivato e incondizionato, ma e' vincolato ad una precisa condizione, che non richiede per essere soddisfatta spese particolarmente ingenti o tempi lunghi; se il provider si ritiene danneggiato, e' sufficiente un piccolo sforzo perche' il blocco venga rimosso. Insomma, il blocco non viene messo per danneggiare un provider, ma per proteggersi dai danni che esso crea agli altri. 2.8. (*) Se anche decidessi di cambiare provider, come faccio ad essere sicuro che non scattera' una UDP contro il mio nuovo provider? ----------------------------------------------------------------------- Naturalmente e' impossibile avere questa garanzia, proprio come e' impossibile avere la garanzia che il gestore della finanziaria a cui si sono affidati i propri risparmi non scappera' alle Maldive con i propri soldi. Comunque, e' possibile capire la serieta' di un provider, specialmente se grosso, sul fronte della lotta allo spam, chiedendogli se ha una policy anti-spam, verificando se l'assistenza ha una vaga idea di cosa sia lo spam (o perlomeno sa reindirizzare la domanda a qualcuno che se ne occupi), e se l'indirizzo abuse@provider.it esiste e viene letto. Un provider che dimostri un minimo di sensibilita' a questi problemi non subira' probabilmente mai una UDP. 2.9. Ma la UDP non va contro lo spirito pluralista e cooperativo della rete? ---------------------------------------------------------------------------- No, anzi, e' proprio il contrario. La UDP funziona soltanto se un grande numero di server la applicano, e quindi se la maggioranza dei news-adm decide che essa e' opportuna. Se la UDP e' ingiustificata, soltanto una minoranza di server la applichera', ed essa fallira'. Per funzionare, la UDP necessita della cooperazione di molti server, e quindi di un consenso generale e distribuito. Inoltre, la motivazione che porta ad una UDP e' proprio la volonta' di difendere la possibilita' di discutere liberamente e tranquillamente nei gruppi di discussione, senza che essi vengano soffocati dal mancato rispetto della netiquette. Se non vi fosse alcun controllo, alla lunga lo spam avrebbe il sopravvento sui messaggi significativi, e discutere in rete diventerebbe impossibile. 2.10. Ma la UDP non e' una punizione totalitaria, antidemocratica, assolutamente eccessiva? ----------------------------------------------------------------- E' invece una punizione estremamente democratica, perche' funziona soltanto se una grande quantita' di news-adm - ognuno in rappresentanza del proprio provider, e quindi, in definitiva, dei clienti dello stesso - si trova d'accordo sulla sua opportunita'. E' certamente una punizione pesante, ma d'altra parte non esistono altre forme di pressione, ne' possibilita' per intervenire sulle violazioni della netiquette senza la collaborazione del provider tramite cui avvengono. 2.11. (*) Ma Usenet e' un servizio pubblico: non e' illegale interromperlo? --------------------------------------------------------------------------- Usenet non e' un servizio pubblico. Non c'e' alcuna legge che stabilisca che Usenet lo e', ne' e' necessario alcun tipo di concessione o controllo pubblico per poter gestire un news server o una gerarchia di newsgroup, ne' esistono norme o regolamenti pubblici che stabiliscano come essa debba funzionare. Al limite, si potrebbe considerare Usenet come una associazione privata. Piu' probabilmente, si puo' considerare Usenet come un favore personale fattovi dai proprietari dei server (a parte il vostro news server locale, nel caso in cui esso sia previsto nel contratto di abbonamento). Inoltre, non esiste nessuna legge, e neanche un contratto tra le parti, che vincoli il proprietario di un news server a trasportare i messaggi provenienti dagli altri server. Usenet, come gran parte di Internet, funziona sul principio dello scambio reciproco: "io ti passo i miei articoli e in cambio ricevo i tuoi, cosi' gli utenti di entrambi i server possono vedere il doppio di messaggi". Se pero' anche una sola delle due parti non vuole piu' portare avanti lo scambio, tanto piu' se lo fa per difendere i propri utenti da una serie ripetuta di abusi, nessuno puo' impedirglielo. 2.12. (*) Se non esistono leggi che dichiarino illegale lo spam, chi autorizza i promotori della UDP a ergersi a "polizia" di Usenet? -------------------------------------------------------------------------- Innanzi tutto, i news-adm non sono ne' vogliono essere la "polizia di Usenet". La polizia e' un ente a cui e' affidato il rispetto delle regole all'interno di un territorio e di una proprieta' comune a tutta la collettivita'. Qui, invece, ogni news-adm decide soltanto per cio' che accade in casa propria, e non ha alcun potere al di fuori di quello che gli viene dato su di essa dal fatto di esserne il proprietario. Proprio per questo motivo, il fatto che lo spam non sia illegale (il che, peraltro, accade semplicemente perche' la legislazione non e' stata ancora adeguata a Internet, e non perche' ci sia la volonta' politica di considerare lo spam legittimo) non impedisce al proprietario di un news server di non accettarlo: anche l'avere i capelli rossi non e' illegale, ma cio' non vuol dire che io, in casa mia, non possa decidere di non far entrare nessuna persona dai capelli rossi, se lo desidero. Perdipiu', in questo caso, la definizione di spam e l'opportunita' di combatterlo e' condivisa dalla quasi totalita' dei news-adm e degli utenti Usenet nel mondo: non si tratta quindi di una stranezza o di una pignoleria inspiegabile. 2.13. La UDP non e' controproducente, spingendo gli utenti dei provider colpiti ad abbandonare le news? ----------------------------------------------------------------------- Puo' esserlo. Per questo motivo e' importante che gli utenti del provider colpito vengano adeguatamente informati sulle motivazioni e sulla natura del provvedimento, e che ognuno di loro si faccia carico di diffondere tali informazioni e di agire per sensibilizzare il proprio provider. E' importante che gli utenti colpiti capiscano che la lotta in difesa della netiquette e' vitale per l'esistenza stessa di Usenet, e che provvedimenti come la UDP sono l'unica forma di difesa. 2.14. La UDP non andrebbe applicata soltanto ai piccoli provider, in modo da danneggiare un numero ridotto di utenti? ---------------------------------------------------------------------------- Sarebbe come dire che piu' un provider e' grosso e potente, piu' puo' impunemente danneggiare gli altri. Se mai, proprio dai grossi provider, che contano un grande numero di utenti e dispongono di strutture e personale in grande quantita', e' legittimo pretendere una particolare attenzione ed efficienza anche nel controllo della netiquette. 2.15. Perche' i gestori delle gerarchie o i moderatori dei gruppi non protestano contro la UDP? --------------------------------------------------------------------- Tipicamente perche' si rendono conto che si tratta di un provvedimento che, sebbene spiacevole, e' preso nell'interesse di Usenet, e solitamente lo condividono. Comunque, nulla vieta che ci sia un dissenso, persino tra i gestori della gerarchia stessa; gli unici ad avere il potere di decidere cosa fare o non fare sono gli amministratori dei server, in quanto unici responsabili delle strutture che gli sono state affidate. 2.16. Noi utenti non possiamo fondare un movimento di protesta contro la UDP e fare pressione sui suoi organizzatori? ---------------------------------------------------------------------------- Si', certo; si tratta di una posizione legittima, sebbene si tratti dell'equivalente telematico di manifestare contro i vigili urbani che multano chi passa con il rosso. Comunque, potrebbe essere piu' produttivo fare pressione sul proprio provider in modo che intraprenda una politica di repressione degli abusi. Bisogna scegliere qual e' l'obiettivo finale che si vuole raggiungere. Oltretutto, e' probabile che la protesta degli utenti del provider sanzionato abbia piu' effetto sul provider stesso, che non vuole perdere i clienti, piuttosto che sui news-adm che applicano il blocco, e che dal blocco hanno soltanto da guadagnare (in termini di qualita' del servizio offerto ai propri utenti locali). 2.17. (+) In sostanza, qual e' il vero obiettivo della UDP? Come posso far si' che il blocco finisca? -------------------------------------------------------------------------- L'obiettivo della UDP e' convincere il provider sanzionato a modificare la propria politica, intraprendendo una attiva repressione degli abusi o bloccando la possibilita' di essere usati come base per lo spam (ad esempio smettendo di vendere abbonamenti completamente anonimi con accesso alla mail e alle news). Normalmente, quando viene decisa una UDP, i news-adm sono decisi ad andare fino in fondo, e a mantenere attivo il blocco finche' il provider non cede. L'unico modo di far cessare il blocco e' quindi quello di convincere il provider a cambiare la propria politica, protestando attivamente e ripetutamente con esso e pretendendo, nel caso il servizio news sia previsto per contratto, il pieno rispetto di questo diritto contrattuale. 3. Aspetti tecnici ================== 3.1. (+) Il mio provider e' stato colpito da UDP. Posso ancora partecipare ai newsgroup e come? ------------------------------------------------------------------------- Si'. E' sufficiente utilizzare un news server diverso da quello del proprio provider; esistono vari server pubblici in giro per l'Italia e per il mondo. In alternativa, si possono utilizzare i gateway che permettono di scrivere nei newsgroup tramite e-mail o il WWW (visto che, per quanto riguarda la lettura, il blocco non ha alcun effetto e si puo' comunque continuare ad utilizzare il server del proprio provider). Per l'Italia, ad esempio, e' possibile spedire i propri post ai newsgroup tramite Mailgate: basta spedire l'articolo via posta elettronica all'indirizzo nome.del.gruppo@mailgate.org . In alternativa, si possono utilizzare le interfacce Web offerte dallo stesso Mailgate (www.mailgate.org) o da Dejanews (www.dejanews.com). Comunque, anche non volendo cambiare server, si potra' continuare a leggere senza problemi; l'unico blocco riguarda la scrittura. 3.2. Come faccio a protestare con il mio provider? --------------------------------------------------- La cosa migliore e' contattare ripetutamente l'assistenza, per e-mail o via telefono (meglio ancora via numero verde), facendo presente il problema e chiedendo di modificare la politica del provider e di agire attivamente contro le violazioni della netiquette. Volendo, si puo' scrivere a giornali o riviste specializzate. Inoltre, e' opportuno diffondere l'informazione sull'esistenza e sulle motivazioni del provvedimento. Naturalmente, potendo, si puo' cambiare provider, ma questo non e' necessario. E' molto meglio restare con il proprio provider (se lo si e' scelto, vuol dire che comunque aveva dei vantaggi) e convincerlo a diventare piu' serio per quanto riguarda il comportamento nei confronti del resto della rete. A. Versioni =========== 1.1 (4/11/98): Chiarificati vari punti. Aggiunta distinzione tra UDP attiva e passiva. Modificato il paragone del pullman. Aggiunte domande su "polizia di Usenet", "pubblico servizio", "UDP su nuovo provider". Modificato l'ordine delle domande. Aggiunte indicazioni su uso di Mailgate. 1.0 (26/10/98): Prima versione.